
Non doveva finire così, la sfida con l’Hull City doveva essere vinta entro i novanta minuti ed il capitolo chiuso in fretta; nonostante un avversario che ha schierato pochi titolari abituali e nonostante l’atteggiamento ultra-passivo degli uomini di Bruce, invece, ci ritroviamo a dover giocare una partita supplementare della quale proprio non si sentiva il bisogno.
Va bene invocare il solito pomeriggio di grazia che il portiere avversario ha vissuto all’Emirates Stadium e magari appigliarsi pure al rigore che l’arbitro Dean non ha visto, però la ragione dell’inatteso pareggio va cercata altrove: se giocatori come Joel Cambpell, Theo Walcott e in minor misura pure Alex Iwobi e Danny Welbeck non trovano il modo di superare la difesa di riserva dell’Hull City, il problema va al di là di una parata o un errore arbitrale.
Delle ventidue conclusioni a rete contate a nostro favore – e una volta mi piacerebbe capire come sono contabilizzate, perchè non ricordo tale dominio – solo due sono state davvero pericolose, una firmata JoelCampbell su punizione e l’altra da Danny Welbeck, con la complicità di Bruce junior.
Pochissime per recriminare seriamente su un risultato che è ben più grave di quanto sembri.
Se al posto dell’impreciso Aluko ci fosse stato Hernandez, inoltre, saremmo qui a parlare di un’eliminazione cocente anziché di un replay, perchè la migliore occasione della partita è capitata agli ospiti e ancora non capisco come il pallone sia finito docilmente tra le mani di David Ospina.
Tra i tanti modi per preparare al meglio la sfida di domani sera con il Barcellona, un pareggio interno contro una squadra di Championship non è il più indicato.
Le parole dei protagonisti
Arsène Wenger ha commentato il risultato della partita di sabato, nascondendo a fatica la delusione; il manager ha mandato un chiaro messaggio ai suoi, parlando apertamente di egoismo e scarsa concentrazione:
“In certe occasioni siamo stati troppo egoisti, abbiamo peccato di pazienza e freddezza davanti alla porta. Ciò dimostra che in ogni partita, tutti e diciotto i membri della squadra devono essere concentrati, altrimenti non si va da nessuna parte.”
L’alsaziano ha poi sottolineato la propria frustrazione di fronte a questo risultato, sottolineando una grossa differenza rispetto alla partita contro il Leicester:
“È stato frustrante perchè abbiamo avuto un ampio dominio del possesso palla, abbiamo concluso a rete tante volte ma non siamo riusciti a chiudere la pratica perchè loro hanno difeso molto bene e noi abbiamo mancato di qualità in occasione dell’ultimo passaggio”
“Credo che la nostra concentrazione non fosse al livello della settimana scorsa (contro il Leicester) e ciò lo abbiamo pagato caro.”
Infine, Arsène Wenger ha cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno in termini di qualificazione:
“Sono frustrato di non aver vinto la partita perchè avremmo potuto qualificarci, speriamo ancora di riuscirci a Hull. Tra un replay ed un’eliminazione, sono contento di giocare il replay.”
Come detto, un pareggio a reti inviolate contro un avversario indiscutibilmente inferiore, per di più tra le mura amiche, non è il modo ideale per darsi la carica ed affrontare la migliore squadra d’Europa.
Se è vero che nel calcio non si possa mai dire, è naturale pensare che arrivare alla grande sfida sulle ali di una vittoria sarebbe stato molto benefico per l’Arsenal – cosa che purtroppo ci siamo colpevolmente impediti di fare.
Chiuso il capitolo FA Cup, appuntamento a domani per l’anteprima della partita contro il Barcellona.