Raramente una vittoria ha creato più controversie.
In un weekend che ci ha avvicinati ulteriormente al quarto posto, ora distante solo un punto, a dominare il dibattito sono stati Unai Emery e soprattutto le sue scelte tattiche.
Sarà stato il gol incassato negli ultimi minuti della partita, sarà stato il dato del possesso palla largamente in favore dei nostri avversari, ultimi in classifica, oppure sarà semplicemente che – in quanto Gooners – sembriamo eternamente insoddisfatti ma l’umore non era dei migliori, sabato pomeriggio.
Il dibattito è nato da un tweet di Arseblog che recitava così: “Sostengo l’allenatore, capisco che abbia un lavoro difficile, capisco i tanti infortuni e le assenze di oggi, che non abbiamo investito durante il mercato di gennaio e tutto il resto, tuttavia trovo difficile godermi il calcio che giochiamo con Unai Emery”
Una presa di posizione che personalmente condivido in pieno ma che è stata interpretata a torto come un attacco all’allenatore basco, al quale invece Arseblog ha manifestato il proprio appoggio.
Unai Emery ha bisogno di tempo, qualche investimento ed un po’ più di fortuna con gli infortuni prima di poter essere valutato e sette mesi sono davvero troppo pochi per emettere un qualsiasi giudizio sul suo lavoro. Numeri alla mano, stiamo andando meglio rispetto all’anno scorso e ci troviamo ad appena un punto dal quarto posto, che significa qualificazione alla prossima Champions League.
Se per miracolo dovessimo vincere tutte e dodici le partite che restano, il quarto posto sarebbe matematicamente nostro e ottenerlo sarebbe un risultato strabiliante, tenuto conto delle condizioni attuali.
Se poi dovessimo fare tanta strada in Europa League e – perché no – arrivare fino a Baku per disputare la prima finale europea dal lontanissimo 2006, allora la stagione sarebbe un trionfo assoluto, in primis per Unai Emery.
Il nocciolo della questione qui non sono i risultati ottenuti fino a qui ma piuttosto il gioco espresso, spesso caotico e passivo; come sollevato da alcuni di voi attraverso i social, non è peggiore di quello visto l’anno scorso con Arsène Wenger ma la sensazione è che questa squadra possa fare molto meglio e stia soffrendo i tantissimi cambi tattici imposti da Unai Emery – che siano volontari o dettati dalle assenze.
Questa squadra non ha ancora un’identità, purtroppo, e credo che questo sia il capo d’imputazione principale che pende sulla testa dell’ex allenatore di Siviglia e Paris Saint-Germain.
Come detto, dobbiamo concedere il tempo e le risorse necessarie affinché Unai Emery possa costruire la squadra che ha in mente, dopo di che potremo giudicare; in quest’ottica, è interessante vedere come tre delle nostre prestazioni più convincenti siano arrivate con tre moduli e tre approcci diversi, quale delle tre è la squadra ideale di Unai Emery?
Fulham v Arsenal 1-5
Il 4-4-2 scelto da Unai Emery è stata una delle prime sorprese della stagione, con Alex Iwobi largo a sinistra e Henrikh Mkhitaryan sul lato opposto, liberi di accentrarsi e giocare tra le linee.
Un trionfo assoluto, sublimato da un gol indimenticabile messo a segno da Aaron Ramsey con un bel colpo di tacco, a completare un contropiede fulminante portato da Héctor Bellerín, lo stesso Aaron Ramsey, Henrikh Mkhitaryan e Pierre-Emerick Aubameyang. Prove tecniche di Emeryball.
Arsenal v Leicester City 3-1
In campo con un più rodato 4-2-3-1, i Gunners vanno sotto a causa di uno sfortunato autogol di Héctor Bellerín e faticano a trovare ritmo e spazi per attaccare.
Poi, all’improvviso, sale in cattedra Mesut Özil: schierato nel suo ruolo prediletto di trequartista, il tedesco mette a segno il gol del pareggio con un colpo da biliardo, poi inizia l’azione del sorpasso con un passaggio filtrante da stropicciarsi gli occhi ed infine suggella la vittoria con un assist al bacio per Pierre-Emerick Aubameyang, che finalizza un’azione corale da brividi.
Ancora Emeryball, con in più la sensazione che Mesut Özil sia finalmente in sintonia con Unai Emery dopo un inizio complicato.
Arsenal v Chelsea 2-0
Il Chelsea di Sarri arriva all’Emirates Stadium da favorito, per l’Arsenal è l’ultima chiamata per poter restare in corsa per un posto in Champions League.
Unai Emery sceglie un 4-4-2 a rombo, con Aaron Ramsey nel ruolo di guastatore sulla trequarti e il compito preciso di togliere ossigeno a Jorginho.
Il primo tempo è fenomenale, i palleggiatori del Chelsea non riescono a mettere in fila due passaggi e la prima frazione si chiude sul 2-0 grazie ai gol di Alexandre Lacazette e Laurent Koscielny.
Il Chelsea si fa più pericoloso nella ripresa ma il capitano e Sokratis mettono su un fortino inespugnabile, con la collaborazione dei due terzini e di un centrocampo attento e instancabile.
Pressing, ferocia, stabilità difensiva: Unai Emery sembra aver trovato la quadratura del cerchio.
Tre prestazioni eccellenti, tre approcci completamente diversi.
Non è lecito nè auspicabile che Unai Emery scelga una formazione immutabile, tuttavia sarebbe bello avere un piano tattico chiaro – soprattutto quando affrontiamo avversari sulla carta inferiori; ci è stata promessa una squadra che ama giocare palla a terra col portiere e che pressa l’avversario in maniera aggressiva, tutte qualità che purtroppo finora abbiamo visto solo a sprazzi in ciascuna delle partite menzionate.
Quale di queste è la squadra di Unai Emery?