“Scusi, dov’è l’uscita?”
Una domanda semplice che diventerà sempre più frequente, nelle prossime due settimane.
Agli arrivi di William Saliba e Dani Ceballos e quello ormai imminente di Nicolas Pépé, ai quali speriamo se ne aggiungano altri prima della chiusura del mercato, devono per forza fare da contraltare delle cessioni – alcune forse prestigiose – per consegnare a Unai Emery una rosa più equilibrata e omogenea.
Chi sono i maggiori indiziati per un’uscita dall’Arsenal? Vediamo:
Il rifiuto di salire sull’aereo che ha portato la squadra in tournée rappresenta il punto di non ritorno tra il difensore e il Club. Fatico ad immaginare come una tale rottura possa essere ripianata, eppure la cessione del francese è tutt’altro che semplice.
Lasciarlo libero di accasarsi altrove vorrebbe dire perdere la faccia e cedere ai capricci del giocatore ma appare allo stesso la soluzione più probabile: quale Club pagherebbe per un 34enne reduce da tanti infortuni, pubblicamente separato in casa con il Club d’appartenenza e propenso a forzare la mano con qualsiasi mezzo? Da una parte la volontà di ricevere un indennizzo per il trasferimento, dall’altra la volontà di disfarsi di un giocatore scontento – le carte che ha in mano Raul Sanllehi non sono delle migliori; probabile che si finisca con un trasferimento per una cifra puramente simbolica.
Carl Jenkinson
Pensateci un secondo, Carl Jenkinson è l’ultimo del famoso British Core rimasto all’Arsenal: più a lungo di Kieran Gibbs, Aaron Ramsey, Jack Wilshere e Alex Oxlade-Chamberlain. Arrivato dal Charlton dopo aver trovato il biglietto d’oro in una tavoletta di cioccolata, l’ex difensore del Charlton è ancora qui e continua a vivere un sogno ad occhi aperti.
L’avventura però dovrebbe finire quest’anno, per il nostro Carl, il cui contratto scade a giugno 2020 e per il quale non è previsto il rinnovo; come da politica aziendale, a nessun giocatore è più concesso il lusso di arrivare alla fine del proprio contratto e quindi la cessione è l’unica strada percorribile. Buona fortuna soldatino Jenks, è stato un piacere.
Mohamed Elneny
Ufficialmente in vacanza nonostante l’Egitto sia stato eliminato dalla Coppa d’Africa un anno fa, l’egiziano non fa più parte dei piani di Unai Emery e dovrebbe interrompere il proprio rapporto con l’Arsenal dopo tre stagioni e mezzo di impegno, dedizione e soprattutto tanta panchina. Mai in grado di imporsi nell’undici titolare, l’ex centrocampista del Basilea si è visto scavalcare nelle gerarchie da Granit Xhaka, Lucas Torreira, Mattéo Guendouzi e ora anche Joe Willock e Dani Ceballos, quindi l’unica opzione resta la cessione.
Per lui c’è una pista aperta con il West Ham, una in Ligue 1 con il Bordeaux ma l’Arsenal proverà innanzitutto ad inserirlo in ogni trattativa come merce di scambio.
Calum Chambers
Senza il caso Koscielny, la sua cessione sarebbe stata scontata.
Di ritorno dal prestito al Fulham, dove ha fornito buone prestazioni nel ruolo di centrocampista difensivo, il 24enne ha tanto mercato in Premier League e potrebbe portare un bel gruzzolo nelle nostre casse, se non fosse che in difesa siamo messi davvero male.
Fosse per me lo cederei comunque, dato che il valore del suo cartellino è destinato a calare con l’avvicinarsi della scadenza (2022), a meno che una sua permanenza non sia legata alla cessione di Shkodran Mustafi: in quel caso sarei perfino contento di un rinnovo quinquennale!
Shkodran Mustafi
Unai Emery non lo vuole più vedere, lui di andarsene non ne vuole sapere e in più ci si mette Laurent Koscielny a complicare le cose.
È difficile che se ne vada ma una speranza resta, soprattutto se riuscissimo a prendere un centrale difensivo in più. Speriamo!
Mesut Özil
La sostituzione con Joe Willock in finale di Europa League sembrava aver sancito la fine ed invece Mesut Özil è ancora lì, fascia di capitano occasionalmente al braccio. Come Mustafi, non ne vuole sapere di cambiare aria e lo stipendio mastodontico raffredda immediatamente qualsiasi trattativa, quindi l’opzione più probabile è che resti una stagione in più.
A leggere le sue parole, sembra che Mesut Özil, biondo platino e fresco sposo, voglia tornare al calcio giocato e riprendersi il comando delle operazioni; inutile dire che un Mesut Özil motivato sarebbe manna dal cielo per una squadra così disperatamente bisognosa di creatività e piedi buoni, altrettanto inutile sottolineare che tra le parole e i fatti c’è un abisso.
Henrikh Mkhitaryan
Solo per il fatto di aver voluto Al Bano al proprio matrimonio, la cessione sarebbe cosa buona e giusta.
Se in più aggiungiamo uno stipendio pesante e prestazioni troppo altalenanti, ecco che il quadro per l’armeno è poco entusiasmante. L’arrivo di un giocatore di fascia come Nicolas Pépé potrebbe davvero sancire la fine per Henrikh Mkhitaryan e non credo che saremmo in molto a strapparci le vesti.
Krystian Bielik
Il giovane polacco è tra i primi nella lista dei partenti, Unai Emery proprio non lo vede e lui non accetterà un altro anno in prestito da qualche parte. Arrivato come grande speranza per il futuro, sembra aver trovato la sua dimensione nel Championship, da dove sono già arrivate numerose richieste dopo l’ottima annata con il Charlton.
Buona fortuna!
Konstantinos Mavropanos, Emile Smith-Rowe
Si parla ovviamente di prestiti, in questo caso: il primo è giudicato non ancora pronto per rappresentare una vera alternativa per la difesa mentre il secondo deve recuperare dopo l’infortunio patito la stagione scorsa.
Possibile che il centrocampista torni in Bundesliga, magari proprio al RB Leipzig, per continuare l’esperienza interrotta dagli infortuni, mentre il greco potrebbe trovare squadra in Championship, in modo da fare esperienza e limare i troppi difetti.
Nove giorni alla fine del mercato, vediamo chi sarà ancora un Gunner quando suonerà la campanella.