Si è parlato tanto delle prestazioni di Reiss Nelson e Joe Willock, i gioielli di Hale End che sono partiti titolari a St James’s Park; si è parlato dei debutti dei nuovi acquisti Dani Ceballos e Nicolas Pépé e della presenza in panchina dell’altro nuovo arrivato, David Luiz.
Non si è parlato abbastanza di quello che a tutti gli effetti è stato il primo acquisto della stagione: Gabriel Martinelli.

Il diciottenne brasiliano è stato mandato in campo da Unai Emery al minuto ottantaquattro, diventando il 201esimo giocatore impiegato dall’Arsenal in Premier League; a prima vista può sembrare un cambio banale, tuttavia il fatto che Unai Emery abbia scelto proprio lui come ultimo subentrante non è un dettaglio di poco conto: avrebbe potuto mandare in campo Lucas Torreira per rinfoltire il centrocampo oppure David Luiz e passare alla difesa a tre, con l’intento di proteggere il vantaggio nei minuti conclusivi, ed invece ha mandato in campo un attaccante, al debutto assoluto con la maglia dell’Arsenal, a casa del Newcastle, con un vantaggio striminzito e sotto una pioggia battente.
Se ha scelto il giovanissimo Gabriel Martinelli è perché il brasiliano ha già dimostrato di essere dotato di una velocità pazzesca con la palla al piede e di voler sempre puntare dritto alla porta, senza esitare mai – come faceva un certo Luis Nazario da Lima (il paragone si esaurisce qui, non sono diventato matto).
Come già dimostrato in amichevole contro la Fiorentina, il brasiliano può garantire quello strappo in velocità che spacca in due la retroguardia avversaria e trasforma un’azione difensiva in un contropiede letale

αωαz ..♩#AFC (@fctqp) July 24, 2019

Un’arma molto importante a disposizione di Unai Emery che, a dispetto dell’età e della scarsa esperienza del giocatore, credo verrà utilizzata molto più spesso di quanto si potesse immaginare qualche settimana fa.
Alle spalle del trio delle meraviglie Aubameyang-Lacazette-Pépé, infatti, ci sono solo Reiss Nelson e appunto Gabriel Martinelli e il brasiliano ha il profilo giusto per dare freschezza, accelerazione e profondità alla squadra quando gli avversari cominceranno ad essere stanchi o dovranno giocoforza sbilanciarsi in avanti.
Dovessi azzardare una previsione, direi che da qui a fine stagione il giovane Martinelli avrà giocato molte più partite degli scampoli di Europa League e Carabao Cup che gli sono stati pronosticati al suo arrivo e avrà lasciato un segno ben più profondo sulla nostra stagione…

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