L’Arte del Blog – Intervista con Arseblog

Perché non crei il tuo proprio blog? Una domanda ricorrente, mentre scrivevo ancora per Goal o per Calcio 2000, secoli fa. Perché no! Nel 2011 ho quindi deciso di lanciare questo blog e provare a dare a tutti i Gooners italiani ed italofoni uno spazio in cui gioire e lamentarsi dell’Arsenal.
Molto più facile a dirsi che a farsi e, siccome sento di essere ad un crocevia, ho deciso di chiedere consiglio al migliore di tutti.

Oggi ho avuto il piacere e l’onore di parlare con Andrew Mangan, la mente e l’anima di Arseblog.

Abbiamo passato quasi un’ora a parlare del suo blog, degli inizi, della crescita e degli alti e bassi del gestire un blog; è stata una chiacchierata illuminante and voglio ringraziare pubblicamente Andrew per la sua disponibilità. Abbiamo parlato d’integrità, click-baiting, dell’importanza di restare fedeli ai propri princìpi e al proprio pubblico; abbiamo parlato anche di calcio, ovviamente, e Andrew ha condiviso con me le sue aspettative per la stagione, la sua opinione sull’operato di Unai Emery e parlato di alcuni giocatori presenti e passati.

Andrew è esattamente come lo ci si possa aspettare – o almeno come me lo aspettassi io: cordiale, gentile e molto aperto alla discussione. Ciò che più di ogni altra cosa mi ha colpito è stata la sua integrità: niente click-baiting, niente titoli ad effetto, niente video pubblicitari e niente pop-ups – solo contenuti. In un momento durante il quale perfino i media tradizionali stanno cedendo al richiamo di click e guadagni facili, Andrew e il suo gruppo non si lasciano tentare, ben consapevoli che è la qualità che attira i lettori, anche se ciò richiede molto più tempo.

Una scelta ammirevole, specialmente quando conosci le difficoltà attraversate da Andrew con Arseblog e quanto sarebbe stato semplice imboccare la strada sbagliata; la buona notizia è che i tifosi e i lettori si sono accorti del gran lavoro e stanno supportando Andrew attraverso Patreon  – cosa che vi invito a fare qualora non siate già membri.
Quando gli ho chiesto quale fosse il primo ricordo legato alla nascita di Arseblog, il 27 febbraio 2002, è stato impossibile non notare un certo orgoglio nella risposta di Andrew, che ricordava il suo periodo in Spagna e la minuscola stanza dove tutto è cominciato – inizialmente come esercizio di web-design prima che il piacere della scrittura prendesse il sopravvento. Anche se all’inizio assomigliava più ad una raccolta di notizie, Arseblog è presto diventato qualcosa di più complesso e con questa evoluzione sono cresciuti anche impegno e duro lavoro, una parola ricorrente durante la nostra chiacchierata.

Non sentirete mai Andrew lamentarsi del tanto lavoro e del tanto tempo che lui e la sua squadra investono per darci un editoriale quotidiano, notizie dell’ultima ora, contenuti nel pre e post-partita e aggiornamenti in tempo reale durante gli incontri, il che è ammirevole; è un lavoro a tempo pieno a tutti gli effetti ma non uno di quei lavori d’ufficio standard, da come lo descrive lui sembra piuttosto una missione, una responsabilità verso tutti i suoi lettori – e in senso più ampio a tutti i tifosi dell’Arsenal.

A proposito di senso della responsabilità, è stato interessante sentire Andrew mentre spiegava come abbia voluto separare i pezzi d’opinione dalle notizie e di come, di conseguenza, abbia creato la sezione Arseblog News all’interno del suo sito; ha resistito alla tentazione di pubblicare più contenuti possibili, magari con un titolone ad accompagnarli per acchiappare più click (e guadagni) possibili e provare ad  indirizzare i lettori verso un’opinione ben specifica, scegliendo piuttosto di andare all’essenziale: pubblicare la notizia, tale e quale, riportando solo ed esclusivamente i fatti, per poi approfondire in un pezzo separato, in una sezione a parte, dove poter articolare il proprio pensiero con maggiore calma.
È rassicurante, a pensarci bene, in un mondo che spesso ti trascina in ogni direzione attraverso editorialisti cinici e titoli fuorvianti: ricevi l’informazione senza interpretazioni né trasformazioni, non c’è nessun messaggio nascosto ma semplicemente il racconto della realtà. La qualità vince sul sensazionalismo, su Arseblog.

Questo non vuol essere una trascrizione della nostra chiacchierata ma semplicemente la storia di come un blog possa essere piacevole, intelligente, profondo e allo stesso tempo anche popolare – a dispetto della cultura del tutto e subito che emerge dai social; Andrew ed io abbiamo parlato anche di social ed è stato piacevole avere la conferma che esiste un mondo di tifosi dell’Arsenal che sappiano essere equilibrati, che abbiano voglia di discutere apertamente e serenamente di una sconfitta, analizzarla e perfino trovare dei lati positivi, invece di urlare insulti a tutti.

Lasciatemi essere egocentrico per un attimo e raccontarvi cosa mi ha lasciato questa strana intervista: un rinnovato desiderio di produrre contenuti di qualità per gli altri Gooners italofoni, perché è ciò che mi piace fare e perché ho avuto la conferma che il lavoro paga – se si resta fedeli a sé stessi e al proprio pubblico. È un lavoro duro ma ne vale decisamente la pena.

Bene, ho parlato abbastanza di blog – possiamo finalmente parlare dell’Arsenal! Ho posto cinque domande puramente calcistiche a Andrew, ecco le sue risposte.

Quali sono le tue sensazioni per questa stagione? Cosa ti aspetti dalla squadra?

Penso che finiremo tra le prime quattro, nel caso non dovessimo riuscirci allora questa stagione dovrà essere considerata come fallimentare


Qual è la tua opinione riguardo a Unai Emery?


Voglio che sia più coraggioso e proponga un calcio più offensivo. Abbiamo tre attaccanti fantastici e un buon centrocampo, perciò dovremmo giocare in funzione dei nostri punti di forza ed essere meno conservativi. La scorsa stagione è stata complicata per lui, per diverse ragioni, e in questo momento ci troviamo appena alla terza giornata di campionato, quindi preferisco rimandare il mio giudizio ancora per un po’


Qual è stato il giocatore che più di ogni altro ha disatteso le tue aspettative?

Philippe Senderos. In tanti hanno dimenticato il suo ottimo inizio di carriera all’Arsenal e mi aspettavo che diventasse un ottimo difensore, purtroppo le cose sono andate diversamente


Chi invece ti ha sorpreso di più?


Robin van Persie, non mi aspettavo che potesse essere un attaccante così forte. Le sue qualità erano palesi e forse ci ha messo più del previsto per esplodere ma non avrei mai immaginato che potesse essere così forte da centravanti


Oltre a Robert Pirès, quale giocatore del passato ti manca di più?


Da un punto di vista puramente calcistico, direi Cesc Fàbregas; se invece guardo alla situazione attuale e ai problem che abbiamo in questo momento, dico Tony Adams: ci farebbero davvero comodo il suo carisma, la sua leadership e le sue capacità organizzative in difesa, oltre ovviamente alle sue abilità difensive

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