Old Trafford è un posto speciale, che in passato ci ha regalato gioie incredibili (WILTOOOOOOOOOORD!) e delusioni indelebili (2-8, 1-6), resta da vedere che tipo di ricordo di consegnerà il Monday Night: il Manchester United è in crisi profonda, falcidiato dagli infortuni e sulla testa di Solskjaer pende una spada di Damocle gigantesca – pronta a cadere in caso di sconfitta; inutile sottolineare quindi che i Red Devils sfodereranno la prestazione della vita sia a livello collettivo che individuale, con Lingard pronto a trasformarsi in Lionel Messi. Uso volontariamente il condizionale qui ma noi dovremmo andare lassù a fare la partita e dettare i ritmi, anziché aspettare l’avversario, ma temo non succederà. Qualcuno ha chiamato questa partita El Sackico, dall’inglese to sack, licenziare: mi prostro davanti a cotanto genio.

L’AVVERSARIO
Pogba in forte dubbio, Martial e Rashford assenti certi come Shaw, Bailly, Jones, Dalot e Fosu-Mensah, quindi Solskjaer dovrà inventarsi tutto il reparto offensivo; probabile che il giovanissimo Greenwood parta titolare, con James, Mata e Lingard a supporto nel 4-2-3-1 tanto abituale quanto inefficace. Attualmente ottavi e reduci da una brutta sconfitta per due a zero contro il West Ham, i Red Devils hanno vinto una sola delle ultime cinque partite, in casa contro il Leicester.
C’è aria di rinascita ad Old Trafford, perché noi abbiamo quest’aura irresistibile che permette alle squadre più derelitte di risorgere.
CASA ARSENAL
La bella vittoria casalinga contro il Nottingham Forest in Carabao Cup ha momentaneamente cancellato le difficoltà del campionato, dove il pareggio fortunoso contro il Watford e la vittoria risicata contro l’Aston Villa hanno messo in mostra tutti i problemi di questa squadra. Coincidenza incredibile, la squadra schierata con un mediano di ruolo davanti alla difesa, un trequartista dietro la punta centrale e due ali vere ha giocato un calcio piacevole ed è sembrata molto organizzata e sicura di sé! Chi avrebbe potuto immaginarlo? Battute a parte, data l’assenza di Alexandre Lacazette, ancora infortunato, dovremmo continuare con la stessa formazione ed interpreti diversi – anche se temo che Unai Emery voglia continuare con un 4-3-3 più attendista. Farlo significherebbe regalare campo e fiducia ad un avversario che invece aspetta solo di essere spazzato via.
LA FORMAZIONE
Alexandre Lacazette è l’unico assente di rilievo, resta da vedere se Unai Emery vorrà confermare i lungodegenti Rob Holding, Héctor Bellerín e Kieran Tierney dopo le fatiche infrasettimanali. Squalificato Ainsley Maitland-Niles, il ruolo di terzino destro sarà occupato da Calum Chambers, eccellente contro il Nottingham Forest, mentre a centrocampo il cantiere è più che aperto con Granit Xhaka, Lucas Torreira, Mattéo Guendouzi, Joe Willock e Dani Ceballos tutti in lizza per tre posti. La sensazione, pessima, è che Unai Emery sceglierà tre profili più difensivi e che quindi lo spagnolo e l’inglese andranno in panchina. Possibile – e meritata – la conferma di Bukayo Saka in attacco, accanto ai titolari abituali.
Questi gli XI che Unai Emery potrebbe mandare in campo ad Old Trafford: Leno, Chambers, Holding, David Luiz, Kolašinac, Xhaka, Torreira, Guendouzi, Saka, Pépé, Aubameyang.
A disposizione: Martinez, Bellerín, Sokratis, Tierney, Ceballos, Willock, Nelson.

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