Mikel Arteta è il nuovo allenatore dell’Arsenal.
Dopo un tira e molla durato un anno e mezzo, il basco torna all’Emirates Stadium e inizia così la sua carriera da allenatore, dopo l’apprendistato sotto l’ala protettrice di Pep Guardiola.
Una scelta coraggiosa, arrivata in un momento particolarmente difficile, che rende la nomina di Mikel Arteta un argomento scottante: un azzardo o un’ottima intuizione?
In un mio pezzo di qualche settimana fa, ho raccontato di come vorrei un allenatore in grado d’ispirare sia i giocatori che i tifosi, un federatore; un innovatore che possa rendere l’Arsenal un Club di nuovo appetibile, dopo il declino degli ultimi anni; un trascinatore che riporti un senso di orgoglio e appartenenza, sentimenti ora lontani.
Mikel Arteta può essere tutto questo? Difficile a dirsi ed è per questo che ho preferito chiederlo alla redazione – vediamo che ne pensa Lorenzo:
Perché Mikel Arteta sarà un successo?
L’avventura di Arteta, alla prima vera esperienza da head coach, non può che essere un successo. È stato capitano dell’Arsenal nei suoi ultimi anni da giocatore (al alto livello), conosce la piazza e le strutture di allenamento. Ma veniamo alle sue qualità che fanno presagire che sarà un ottimo manager: è fornito di una solidissima base tattica, acquisita nei 3 anni passati con Pep Guardiola (a mio modo di vedere il migliore allenatore in circolazione), intelligenza e visione del gioco a 360º. Arteta ricorda per certi aspetti il primo Wenger, è stato e sarà sempre un Gooner.
Perché Mikel Arteta sarà un fallimento totale?
Un fallimento di Arteta è ahimè possibile. Prende le chiavi di un club in pieno caos. È stata allestita in estate una squadra da Champions, che si ritrova solo al 10º posto a -7 dall’obiettivo. Parte dei tifosi sono contrari al suo arrivo, e il fattore della giovane età può giocare un ruolo sfavorevole. Può trovare uno spogliatoio diviso, anche a causa della mancanza di un vero e proprio leader.
Puoi dare un consiglio a Mikel Arteta, solo uno. Qual è?
Vorrei che l’Arsenal giocasse un calcio offensivo, quindi consiglio a Mikel di mettere la qualità al centro del progetto. Noi gooner ci meritiamo di tornare ad alti livelli in breve tempo e per farlo Arteta deve saper dare una sua impronta alla squadra: è richiesta un’identità forte, decisa e subito capace di strappare applausi all’Emirates.
Chi diventerà intoccabile? Chi finirà nel dimenticatoio?
Penso che i giocatori di maggiore qualità, in particolare gli iberici, tornino al centro del progetto tecnico: Bellerín, Ceballos, Pépé e Özil saranno quindi totalmente rigenerati e torneranno ad alti livelli. Temo invece che il processo di crescita dei giovani, come Willock, Saka o Maitland Niles (eccezion fatta per Martinelli) venga momentaneamente interrotto.