Josh, Raúl, Vinai – se ci siete battete un colpo!

Il ritorno al calcio giocato, davvero poco fiabesco, ha riportato immediatamente a galla alcuni problemi strutturali che erano passati in secondo piano durante il lockdown.

Subito dopo il fischio finale della trasferta all’Ethiad Stadium, infatti, è scoppiato il caso David Luiz: il brasiliano, autore di una delle più brutte prestazioni individuali dai tempi di Igors Stepanovs, si è presentato davanti ai microfoni di Sky Sports e non ha trovato nulla di meglio da fare che parlare della propria situazione contrattuale.

Stando alle sue stesse parole, il brasiliano “avrebbe dovuto prendere una decisione diversa due settimane fa” e ora sta aspettando un segno da parte della dirigenza; senza mezze misure, David Luiz ha dichiarato di voler restare e soprattutto che Mikel Arteta spinge perché resti, scaricando quindi tutte le responsabilità sul board. Se non è una sorta di ricatto, poco ci manca.

Non bastasse, l’esclusione dai convocati di Mesut Özil si è trasformata nella puntata numero 1’457’968’451’368 di una telenovela più longeva e stucchevole di Beautiful, con il tedesco lasciato fuori per scelta tattica, secondo l’allenatore.

Puntuale, è arrivato il tweet del tedesco che accarezza lo stemma e dichiara amore per il Club no matter what. Diabete a mille.

Ora, chi legge regolarmente questo blog sa che ho spesso difeso Mesut Özil ma ormai è evidente che l’ex Real Madrid è un lusso più che un elemento chiave della squadra e che questa situazione sta diventando insostenibile.

Non ho nessun tipo di problema con il fatto che Mesut Özil sia escluso da una determinata partita per scelte di natura tattica, dopotutto succede a tanti altri giocatori, ma questo tipo di considerazioni andava fatto prima di offrirgli diciotto milioni di sterline l’anno: un Mesut Özil che gioca 30 partite di campionato l’anno anziché 38 a 9 milioni di sterline l’anno è ancora gestibile, quando però il contratto pesa così tanto sulle finanze del Club, il giocatore diventa un lusso insostenibile.

Possiamo prendercela con Mesut Özil ma la realtà dice che il Club gli ha offerto quel contratto principesco e ora deve trovare una soluzione; non condono il comportamento del tedesco, che sicuramente dovrebbe mostrare maggiore ambizione, ma non posso nemmeno gettargli la croce addosso.

Non dimentichiamo inoltre che Bukayo Saka, uno dei talenti più interessanti del panorama europeo, non ha ancora rinnovato il proprio contratto; che Nicolas Pépé, pagato oltre settanta milioni da Lille, entra ed esce dalla squadra e che Dani Ceballos potrebbe dover tornare a Madrid prima che finisca la stagione.

In tutto questo marasma, il gruppo dirigente non parla e non si esprime, lasciando campo libero alle speculazioni dei tabloid e dichiarazioni sibilline da parte di agenti influenti, come Kia Joorabchian, che ha detto di essere al corrente di alcuni cambiamenti sostanziali all’interno del Club.

Josh, Raúl, Vinai, ora più che mai sarebbe il momento di far sentire la vostra voce e soprattutto mandare segnali concreti che l’Arsenal non è allo sbando, come Club.

Sempre che vi resti un briciolo di autorità.

@ClockEndItalia

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