La giornata di ieri è stata piena di notizie, molte delle quali non esattamente positive.

L’unica vera buona notizia, ovvero la prognosi benevola per Bernd Leno, è stata soverchiata dalla serie di cattive (o per lo meno discutibili) novità confermate dal Club circa Gabriel Martinelli, David Luiz, Cédric Soares, Pablo Marí e Dani Ceballos.

La peggior notizia è sicuramente quella dell’infortunio dell’attaccante brasiliano, toccato al ginocchio durante le fasi finali dell’allenamento e destinato a restare lontano dai campi “per mesi”, secondo quanto riportato da Mikel Arteta durante la conferenza stampa.

Per quanto Gabriel Martinelli sia stato messo da parte dall’allenatore durante le ultime partite, è dura digerire l’ennesimo infortunio grave occorso ad uno dei nostri, reso peggiore dal profilo del giocatore stesso: Gabriel Martinelli è talentuoso, giovane e pareva pronto ad esplodere definitivamente.

Per una squadra già di per sé incapace di creare e concretizzare occasioni da gol, perdere uno dei pochi giocatori in grado di creare palle-gol dal nulla è una mazzata. Speriamo che il recupero sia veloce e senza intoppi e che, se possibile, la prognosi sia migliore rispetto alle prime notizie – come successo con Bernd Leno.

Le altre notizie della giornata, quelle sulle quali vorrei concentrarmi, sarebbero dovute essere positive o quantomeno neutre, ed invece hanno scatenato aspri dibattiti. Il sito ufficiale ha infatti confermato questa mattina che quattro giocatori, i cui prestiti o contratti sarebbero scaduti tra una settimana, hanno trovato un accordo per restare all’Arsenal oltre la scadenza naturale degli accordi: si tratta di David Luiz, Pablo Marí, Cédric Soares e Dani Ceballos.

Andiamo assieme a vedere, nel dettaglio, perché le operazioni concluse dal Club si sono dimostrate così divisive:

 PABLO MARÍ (difensore, 26 anni)

Lo spagnolo, arrivato a gennaio in prestito dal Flamengo, è stato riscattato dal Club e ha firmato un contratto quadriennale che lo legherà all’Arsenal fino al 30 giugno 2024.

Attualmente infortunato alla caviglia e fermo fino a novembre, il mancino spagnolo non ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra ma, quando chiamato in causa, non ha sfigurato, quindi in sé l’affare concluso tra Arsenal e  Flamengo sembrerebbe una buona cosa.

Per quanto visto fino a qui, ed è comunque poco, Pablo Marí non sembra destinato ad essere un cardine della linea difensiva del futuro quanto in realtà un comprimario, una buona opzione a disposizione di Mikel Arteta durante la stagione.

Oltre e forse più delle qualità del difensore, ad essere messi in questione sono i numeri dell’operazione: secondo le informazioni raccolte da diverse fonti, l’Arsenal ha già pagato 3 milioni per il prestito, ai quali se ne aggiungono 5 per il riscatto e un ulteriore milione ogni dieci partite disputate dallo spagnolo, fino ad un massimo di 8 milioni complessivi.

Quindi, se Pablo Marí giocherà 80 partite nelle prossime 4 stagioni, l’Arsenal avrà pagato 16 milioni per il cartellino più lo stipendio, una cifra ragguardevole.

Alla luce di tutto questo, è difficile capire se un investimento così cospicuo è giustificato per un giocatore che non sembra destinato ad essere intoccabile. The jury is out, come si dice oltremanica.

DAVID LUIZ (difensore, 33 anni)

Fino alla settimana scorsa e la notte da incubo dell’Etihad Stadium, un rinnovo pressoché scontato e tutto sommato ben visto, dal momento che il brasiliano si era dimostrato il migliore (!) dei nostri difensore, assieme a Shkodran Mustafi (!!), da quando Mikel Arteta è diventato allenatore.

Poi è arrivato il Covid-19, l’errore in amichevole contro il Brentford e soprattutto la nottataccia del 17 giugno scorso, coronata dall’intervista intempestiva e indelicata che ne è seguita.

Difendere la scelta del Club di prolungare il contratto del brasiliano per un’altra stagione, in questo momento, è impossibile: l’ex Benfica, Chelsea e PSG è in chiaro declino, guadagna una cifra importante e tende a mettere benzina sul fuoco quando le cose vanno male, anziché portare calma e stabilità.

Per questa scelta, non ci resta che fidarci di Mikel Arteta, che ha spinto molto per finalizzare questo accordo e sembra puntare forte sul brasiliano; personalmente non vedo nessun motivo valido per trattenere David Luiz oltre la fine di questa stagione ma l’allenatore sicuramente avrà le sue ragioni.

Impossibile inoltre scindere il giudizio tecnico da quello contrattuale, dal momento che da il brasiliano è rappresentato da Kia Joorabchian esattamente come Edu e che la frase “conflitto d’interessi” risuona nelle orecchie di tutti.

CÉDRIC SOARES (difensore, 28 anni)

Portoghese, campione d’Europa nel 2016, Cédric Soares sembra essere diventato un pacchetto che Kia Joorabchian (ma dai!) smista in giro per l’Europa: l’anno scorso all’Inter, quest’anno all’Arsenal, sempre partendo da un ruolo di riserva al Southampton.

Una parabola sorprendente per un giocatore che, a nemmeno 29 anni, si è comunque sempre dimostrato affidabile con la maglia dei Saints, pur tenendo conto dei limiti tecnici e atletici.

Il portoghese, nato in Germania, arriva all’Arsenal a parametro zero dopo aver firmato un quadriennale, quindi in sé l’operazione non sembra così cattiva; a destare sospetti è la lunghezza del contratto offerto al giocatore, che deve ancora disputare una gara ufficiale col Club dopo essere arrivato in prestito in gennaio, a causa dei numerosi infortuni.

Cosa ha fatto Cédric Soares per meritarsi questo contratto? A parte l’evidente e velenoso collegamento con Kia Joorabchian, non c’è nulla che spieghi una decisione così sorprendente da parte dell’Arsenal, un Club in difficoltà economiche e destinato a non giocare in Europa l’anno prossimo.

Le uniche ipotesi che mi vengono in mente sono legate al mercato.

Cédric Soares è un terzino, prevalentemente destro, il che apre diverse opzioni per l’Arsenal: vendere Ainsley Maitland-Niles; vendere Lucas Torreira e promuovere Ainsley Maitland-Niles a centrocampo; vendere Héctor Bellerín per acquistare un terzino giovane e promettente, che potrebbe beneficiare dell’esperienza del portoghese; vendere Sead Kolašinac e utilizzare Cédric Soares come jolly su entrambe le fasce. In ogni caso, l’arrivo di Cédric Soares sembra far intuire che il Club stia lavorando per far registrare un profitto su uno o più giocatori già in rosa, il che sarebbe una mossa financo intelligente…staremo a vedere.

DANI CEBALLOS (centrocampista, 23 anni)

La decisione più logica e meno controversa delle quattro, con il centrocampista spagnolo che completerà la stagione sotto i nostri colori per poi tornare a Madrid e cercare fortuna altrove.

Nonostante un buon inizio e qualche prestazione incoraggiante, soprattutto appena prima del lockdown, il prodotto del settore giovanile del Betis non ha offerto la continuità necessaria e non ha fatto nulla per spingere il Club ad investire i 35 milioni richiesti dal Real Madrid per rendere il trasferimento definitivo; anche da parte del giocatore stesso, la voglia di restare a Londra sembra essere scemata nelle ultime settimane e la soluzione più gradita sembra essere un ritorno nella Liga, forse a Valencia.

A 24 anni non ancora compiuti, Dani Ceballos potrebbe anche essere un buon investimento per il futuro ma in questo momento e con queste incertezze economiche, le possibilità che la carriera all’Arsenal vada oltre il mese prossimo sono davvero remote.

L’Arsenal ha bisogno di giocatori con caratteristiche diverse, specialmente a centrocampo, ed è inevitabile che il budget – che immagino ristretto – previsto per rinforzare il reparto venga quindi investito su un altro giocatore e non sullo spagnolo. Speriamo che l’avventura si chiuda in bellezza per entrambe le parti e che il Club e il giocatore possano voltar pagina e trovare miglior fortuna, in futuro.

L’Arsenal dovrà attraversare un momento di profondo rinnovamento, una rifondazione che restituisca a Mikel Arteta una rosa più congeniale alle proprie idee e più equilibrata tra i vari reparti.

Le operazioni concluse ieri non hanno suscitato entusiasmo e hanno fallito nella missione di convincerci che tutto ciò che sta accadendo è frutto di una strategia ben ponderata e non di viscide strette di mano tra amici di amici, nel qual caso il futuro dell’Arsenal sarebbe tetro.

Forse tra qualche mese tutto avrà un senso, forse tra qualche mese capiremo qualcosa in più o forse, quando la prossima stagione inizierà, ci renderemo definitivamente conto che il gruppo dirigente attualmente al potere non è altro che un’accozzaglia di avidi, incompetenti parassiti  ai quali nessuno (i Kroenke) ha mai chiesto conto di ogni scelta effettuata fino ad oggi.

@ClockEndItalia

2 pensieri su “

  1. il tuo come sempre illuminante articolo conferma la mia sgradevole sensazione di essere proprio nella cacca. Unica chance sarebbe avere un sorprendente numero di talenti pronti ad uscire dalla Academy per innervare positivamente il club, ma non conosco la situazione del settore giovanile per cui la considero solo una bella speranza. Mala tempora for Gunners…

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