Winners.

Il brasiliano Willian è stato presentato oggi, a London Colney, come nuovo giocatore dell’Arsenal.A 32 anni appena compiuti, ci portiamo in casa un calciatore che si avvia a fine carriera, perciò è difficile esaltarsi per quello che è d facto il primo acquisto della nuova stagione.

Capisco lo scetticismo che accompagna l’arrivo dell’ex giocatore di Shakhtar e Chelsea e in parte lo condivido: l’età è un fattore che pesa, così come la scelta di offrirgli un contratto triennale, un sostanzioso bonus legato al fatto che fosse svincolato e, ciliegina sulla torta, l’ombra di Kia Joorabchian e dei suoi tentacoli a completare questo bel quadretto.Anch’io preferirei veder arrivare giocatori dal profilo diverso, più giovani e entusiasmanti, ma non credo si giusto cestinare l’arrivo di Willian come un favore fatto da Raúl Sanllehí e Edu al loro influente amico Kia Joorabchian.

Problemi anagrafici e clientelari a parte, abbiamo preso un giocatore tecnicamente eccellente che ci aiuterà a gestire meglio il pallone nella trequarti avversaria, dove spazi e tempi si riducono; non dimentichiamo di quale sia la situazione attuale in casa nostra, dove al di fuori di Nicolas Pépé nessuno sembra in grado di creare una giocata o saltare l’uomo – quindi in questo senso Willian sarà un asso nella manica per Mikel Arteta.

Parlando dello spagnolo, è interessante riascoltare le parole che ha speso nel presentare il nuovo acquisto. Dopo aver parlato della sua versatilità e delle qualità balistiche, infatti, il tecnico si è soffermato su altri fattori importanti, che esulano dal profilo puramente tecnico di Willian:

\”[L’arrivo di Willian, ndr] porterà anche qualcosa di cui abbiamo bisogno, ovvero dei vincenti. Ha esperienza e ha vinto quasi tutto quel che c’è da vincere a livello mondiale ma ha mantenuto intatta l’ambizione per venire qui e contribuire a riportare il Club a livello che gli compete. […] È il tipo di giocatore che voglio, quello che quando le cose si complicano si prende le responsabilità, vuole il pallone e vuole decidere la partita per la squadra.\”

Eccolo qui il punto chiave, la personalità.

Non dimentichiamo che siamo una squadra giovane e inesperta, a parte qualche elemento, e che abbiamo pochissimi giocatori di personalità e carisma: non può essere un caso che Mikel Arteta abbia insistito tanto affinché venisse prolungato il contratto di David Luiz – un altro che ha vinto tutto in carriera – e che abbia voluto l’acquisto di Pablo Marí, vincitore di campionato e Libertadores con il Flamengo.

In un reparto offensivo che conta Reiss Nelson, Nicolas Pépé, Gabriel Martinelli, Bukayo Saka e Eddie Nketiah, avere un elemento come Willian potrebbe fare tutta la differenza durante una stagione che si annuncia frenetica – Covid-19 permettendo.Ci sono una Champions League da riconquistare, un’Europa League da provare a vincere, un FA Cup da difendere e anche una Carabao Cup da giocare, impossibile farlo solo con Pierre-Emerick Aubameyang, Alexandre Lacazette (se resta) e un gruppo di sbarbatelli alle prime armi.

Willian potrebbe essere per il centrocampo e l’attacco quello che David Luiz è per la difesa: la guida, la voce dell’esperienza e il collezionista di trofei che i più giovani dovrebbero aspirare ad essere

Vecchio a chi?!?

@ClockEndItalia

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