Ieri pomeriggio l’Arsenal ha disputato, e vinto, l’ultima amichevole pre-stagionale – che era anche la prima.

È il calcio ai tempi dei Covid-19, baby.

Sebbene l’avversario non fosse esattamente dei più glamour, la partita di ieri ci ha comunque permesso di saperne di più su quali siano i piani di Mikel Arteta per la stagione che si appresta ad iniziare: il modulo non era il 4-3-3 di cui si parla tanto ma ancora il 3-4-3 della stagione passata; resta tutto da dimostrare che lo spagnolo voglia davvero schierare la squadra con un 4-3-3.

Poche le novità di rilievo, quindi: difficile valutare la linea difensiva contro un avversario virtualmente incapace di creare occasioni da gol; la linea è rimasta sempre piuttosto alta e compatta, con i due tornanti a spingere molto e i tre centrali ad agire da primi costruttori di gioco, soprattutto a destra con William Saliba.

Molto più interessante quindi concentrarsi sui singoli giocatori e sulle scelte fatte da Mikel Arteta, in questo senso. Tante le assenze illustri, per svariati motivi: Emiliano Martínez, Alexandre Lacazette, Mesut Özil, Mattéo Guendouzi, Héctor Bellerín, Nicolas Pépé, Sokratis, Sead Kolašinac, David Luiz, Lucas Torreira e Willian, oltre agli infortunati Calum Chambers, Gabriel Martinelli e Shkodran Mustafi.

Tutti i riflettori erano puntati su Bernd Leno, di rientro dopo l’infortunio al ginocchio patito contro il Brighton, e William Saliba, all’esordio assoluto con la nostra maglia.

Entrambi pressoché inoperosi, il primo non ha potuto fare granché sull’incornata prepotente di Rob Holding verso la propria porta, mentre il secondo ha confermato le già note qualità fisiche e tecniche, diventando in brevissimo tempo il principale canale di uscita del pallone verso la seconda e terza linea.Nell’unica occasione in cui l’ex giocatore del Saint-Étienne si è ritrovato uno contro uno con un avversario abbiamo potuto osservarne la velocità e la fisicità, entrambe impressionanti.

In attesa di comunicazioni ufficiali circa l’acquisto del difensore centrale brasiliano Gabriel Magalhães dal Lille, possiamo solo speculare sulle possibili preferenze di Mikel Arteta in materia di centrali: improbabile che voglia affidarsi fin da subito a due difensori esordienti in Premier League, quindi viene da pensare che i terzetti potrebbero essere composti da Pablo Marí a sinistra (quando disponibile), David Luiz al centro e William Saliba a destra oppure da Shkodran Mustafi a destra, Rob Holding al centro e Gabriel Magalhães a sinistra, con uno tra Calum Chambers o Sokratis come riserva.

I due sono notoriamente sul mercato ma uno dovrà comunque rimanere per garantire adeguata copertura, anche se in realtà l’Arsenal sembra disposto ad ascoltare offerte anche per Rob Holding e Shkodran Mustafi.

Parlando di cessioni, l’inclusione nell’XI titolare di Ainsley Maitland-Niles, che prima della partita era dato ormai per certo ai Wolves, ha sorpreso tanti tifosi: schierato da tornante di sinistra come in semifinale e finale di FA Cup, l’inglese ha offerto il solito dinamismo e ha permesso a Mikel Arteta di continuare con l’utilizzo di una formazione ibrida in fase di possesso palla, con l’inglese ad accorciare verso il centrocampo e Kieran Tierney in posizione di terzino sinistro a tutto campo.

Difficile dire se la scelta fatta da Mikel Arteta fosse un messaggio indirizzato al giocatore oppure un avvertimento mandato a Edu e alla dirigenza, come a dire “ho bisogno di Ainsley Maitland-Niles” ma pare evidente che lo spagnolo non sia disposto a fare a meno del giocatore tanto facilmente.

Le ultime notizie fatte filtrare da David Ornstein di The Athletic sono molto meno categoriche, rispetto a quanto confermato ieri da Sky: i Wolves sono interessati a Ainsley Maitland-Niles ma la cifra offerta – attorno a 15 milioni – è giudicata insufficiente dall’Arsenal.

Si continua a trattare, insomma, ma la permanenza di Ainsley Maitland-Niles non è da escludere in maniera assoluta.

La chiusura è dedicata ad altri due giovani prodotti del nostro vivaio, Bukayo Saka e Eddie Nketiah: il primo, schierato di nuovo nel ruolo di attaccante di destra, ha creato tanti grattacapi al terzino avversario e ha saputo farsi trovare libero tra centrocampo e difesa avversarie, accentrandosi spesso per lasciare campo alle incursioni di Cédric; un ruolo che sembra disegnato su misura per Nicolas Pépé e che promette di rendere l’ivoriano molto più efficace in fase realizzativa grazie a suo sinistro fatato, ma per il quale Bukayo Saka sembra possedere tutte le qualità necessarie per aggiungere gol e assist alla causa.  Non a caso, Bukayo Saka ha chiuso la partita con un altro assist a referto, finito proprio sui piedi di Eddie Nketiah, il secondo elemento del vivaio al quale vanno i miei applausi: sempre in movimento, sempre pronto a guidare un pressing che cresce per efficacia e puntualità.

Pur possedendo un profilo diametralmente opposto a quello di Alexandre Lacazette, il giovanissimo attaccante ha dimostrato di saper accorciare verso il centrocampo per creare spazio per gli inserimenti dei compagni di reparto, proprio come viene richiesto al veterano francese.

Non saprà gestire il pallone spalle alla porta come l’ex giocatore del Lione ma compensa ampiamente con un istinto da vero killer in area di rigore e una precisione chirurgica quando arriva alla conclusione, mostrando movimenti da veterano nonostante la giovane età e la relativa inesperienza.

Questo precampionato lampo di nuovo ci ha insegnato poco ma ha confermato che il sistema di gioco sarà verosimilmente lo stesso visto nel finale della stagione passata, però con interpreti migliori (William Saliba, Willan) o meglio preparati.

Se basterà per iniziare l’ambizioso ciclo triennale ideato da Mikel Arteta, resta da verificare.

@ClockEndItalia

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