Gabriel dos Santos Magalhães è ufficialmente un giocatore dell’Arsenal!
Lo stopper brasiliano di 22 anni arriva dal Lille per una cifra di 30 milioni e ha firmato un contratto quinquennale.
Finalmente giunge al termine un\’autentica saga di mercato che durava da mesi, con il giocatore sempre in bilico tra Napoli e Arsenal, poi in procinto di passare al Manchester United ed infine volato a Londra, nelle ultime ore. In una trattativa di mercato che sembrava uscita direttamente dal romanzo “Fuga senza fine” di Joseph Roth, il brasiliano sembra aver chiesto quarant’otto ore di riflessione almeno cinque volte nelle ultime due settimane, roba da far impallidire Francesco Ferdinando Trotta – protagonista di un altro romanzo dello scrittore austriaco – e della sua famosa frase “Dove devo andare, ora, io?” ne “La Cripta dei Cappuccini”.
Ci è voluto tempo ma almeno ora possiamo rallegrarci ufficialmente dell’arrivo di uno dei difensori più promettenti del panorama europeo, proprio come il suo nuovo compagno di reparto William Saliba.
Gabriel Magalhães è ancora molto giovane ma ha già dimostrato ottime doti aeree e di impostazione, nelle 56 apparizioni con la maglia dei Dogues.
Mancino naturale, il nativo di San Paolo, vanta numeri di tutto rispetto per quanto riguarda i contrasti vinti, sia aerei che a terra, e la percentuale di passaggi riusciti, a conferma di quanto di buono viene detto al suo riguardo.
Attenzione però a non dimenticare che il difensore ha appena 22 anni e ha giocato una sola stagione da titolare in Ligue 1, dopo un paio di prestiti poco fruttuosi alla Dinamo Zagabria e al Troyes; come l’altro neo-arrivato William Saliba, avrà innanzitutto bisogno di tempo per ambientarsi in un nuovo Paese, una nuova città e soprattutto un nuovo campionato, e poi dovrà essergli concesso il lusso di sbagliare, magari a più riprese, senza venir crocifisso ad ogni occasione.
Sulla carta, la coppia difensiva formata da William Saliba e dal nostro nuovo acquisto sembra perfetta ma, come non tutti sanno, Football Manager e FIFA non sono la realtà, quindi lasciamo che il tempo faccia il suo corso e soprattutto non creiamo aspettative insostenibili per due dei difensori più promettenti d’Europa.
Abbiamo tra le mani due autentici gioielli, non mandiamoli subito alla distruzione.