
Io sono a casa, tu dimmi quando (ri)parti. House party!
È il 13 febbraio, il freddo e la tipica pioggerella inglese fanno da cornice a Liverpool vs Arsenal.
Si gioca di sera in trasferta su campo neutro, la partita è bloccata sul 2-2 ma al 78’ il tuo attaccante batte sul tempo difensore, portiere e pure la pozza di fango riportandoti in vantaggio. Quello è il momento in cui realizzi che il seggiolino sul quale sei seduto è ormai diventato parte di te e che il triplice fischio, seppur stridulo, è un suono meraviglioso! Quella sera però nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe stato l’ultimo.
Il campionato delle nostre ragazze è finito ma nessuno ancora lo sa, poche settimane dopo la FA Women Super League si ferma.
Ci siamo lasciati così, all’improvviso senza la possibilità di salutarci se non con un post affidato ai social e la promessa di rivederci presto. Ci ritroveremo questo weekend, ancora distanti ma proprio per questo più uniti, noi a tifare da casa e le nostre ragazze in campo a Meadow Park. Per il momento sarà un Houseparty, come canta Annalisa, fa un po’ bene, fa un po’ male ma se gioca l’Arsenal è a prescindere la migliore di tutte le feste.
L’AVVERSARIO
Sono ormai tre anni consecutivi che il Reading riesce a classificarsi quinto e in un campionato che vanta squadre obiettivamente più forti anche sul piano economico questa non è una cosa da sottovalutare. Merito sicuramente di una società presente che all’esodo di molte giocatrici verso altri lidi ha risposto con l’acquisto di elementi di esperienza come Jess Fishlock (in prestito dall’OL Reign), il portiere neozelandese Erin Nayler e le nostre Emma Mitchell e Danielle Carter. Dopo anni di alte aspettative ripagate con risultati altalenanti riuscirà la squadra di Kelly Chambers a fare finalmente il salto di qualità? Con ben 60 goal in 184 presenze, 5 Continental Cup, 4 FA Cup e 3 Campionati vinti proprio il nuovo acquisto Carter potrebbe essere la risposta affermativa a questa domanda.
CASA ARSENAL
L’eliminazione dalla Champions e soprattutto gli acquisti delle nostre dirette concorrenti per il titolo sembrano aver fatto dimenticare ad alcuni tifosi (biancorossi e non solo) e qualche adatto ai lavori un dettaglio importante: l’Arsenal è forte! È forte perché la struttura della squadra è rimasta la stessa, è forte perché il gruppo gioca insieme ormai da anni, è forte perché ha saputo rinforzarsi dove più aveva bisogno con le giocatrici tra le più forti in quel ruolo. Prestiti di un anno e acquisti in ruoli dove siamo ben coperti solo perché il nome è altisonante potevano dunque essere la nostra mossa per tornare a vincere il campionato? Assolutamente no, queste cose le lasciamo fare agli altri. Sfruttare il vantaggio di giocare meno partite (unico beneficio dato dalla mancata qualificazione europea), limitare quanto possibile gli infortuni e mantenere la tendenza a non perdere punti contro le squadre fuori dalle big three, mai come questa stagione a fare la differenza saranno i dettagli e noi li abbiamo tutti a favore. Ma prima di tutto bisogna partire con il piede giusto e per farlo basta poco: giocare da Arsenal.
LA FORMAZIONE
Abbiamo imparato a nostre spese che quando proviamo a sorprendere l’avversario cambiando la tattica di gioco gli unici a non capire cosa sta succedendo siamo noi. Per la gara contro il Reading dunque ci si aspetta il ritorno al modulo che tante soddisfazioni ci ha dato nelle passate stagioni. E se il debutto in WSL dal primo minuto di Noelle Maritz sembra cosa certa non è da escludere l’entrata in corso d’opera di Steph Catley che ancora non ha i 90’ nelle gambe ma nell’arco della stagione si dimostrerà uno dei migliori acquisti della WSL. Bisognerà aspettare un po’ di più invece per vedere la sfida per la difesa dei pali tra Manuela Zinsberger e Lydia Williams, il rientro nel gruppo dell’australiana previsto per fine mese.
Questi i possibili IX in campo contro il Reading oggi: Zinsberger, Maritz, Williamson, Schnaderbeck, Evans, Wälti, Little, Nobbs, van de Donk, Mead, Miedema
A disposizione: Stenson, Maier, Catley, Roord, Gut, Foord, Mace.