
Un cerchio alla testa che non vi dico, la bocca impastata, le palpebre incollate.
L’after-Partey è sempre così, difficile da gestire.
L’arrivo del centrocampista ghanese, prelevato dall’Atletico Madrid, suggella una finestra di mercato incoraggiante e soprattutto coerente: la difesa è stata sistemata con l’acquisto di Gabriel, Willian porta esperienza e qualità tra centrocampo e attacco, il ritorno di Dani Ceballos permette un maggior controllo della manovra e altrove i vari Cédric, Pablo Marí e Rúnarsson garantiscono copertura per i titolari.
Anche i rinnovi di Pierre-Emerick Aubameyang, Bukayo Saka e Gabriel Martinelli dovrebbero essere considerati come veri colpi di mercato, data la qualità presente e futura dei giocatori in questione, ma vi concedo che includerli nella valutazione globale potrebbe essere considerato un cheat code.
Perché allora questa finestra di mercato è solo incoraggiante e non ottima?
Perché abbiamo esagerato, ancora una volta: non ci siamo fermati quando era il momento, abbiamo continuato, continuato, continuato….fino ad accumulare 31 giocatori.
L’avevo già scritto qualche settimana fa, 31 giocatori sono troppi da gestire per Mikel Arteta e lo spogliatoio rischia di diventare una bomba a orologeria.
Ad una rosa troppo ampia si aggiunge il problema della quota di giocatori Non Homegrown (NHG) che possono far parte della squadra ufficialmente registrata in Premier League, 17: al momento, noi ne abbiamo 19, il che ci obbliga a lasciarne fuori due.

La scelta, tuttavia, non è così semplice perché entrano in ballo altre variabili: se il giocatore è escluso dalla lista della Premier League, ha senso che partecipi attivamente alla vita dello spogliatoio? Così non fosse, è legale mandarlo con il gruppo della U23? Quali sono i rischi?
Mi riferisco ovviamente a Mesut Özil, la cui esclusione dalla squadra registrata ufficialmente per la Premier League scatenerebbe un putiferio; ci sarebbe anche da parlare della perdita a livello tecnico, ma ormai è evidente che il tedesco non metterà più piede in campo, anche dovessimo schierare Charlie George a centrocampo.
Una scelta che in realtà è una non-scelta, perché sia Shkodran Mustafi che Pablo Marí sono prossimi al rientro in gruppo, ma che eviterebbe di finire di nuovo sulle prime pagine per i motivi sbagliati.
L’impressione è che il Club voglia arrivare alla scadenza naturale del contratto di Mesut Özil senza il minimo clamore, senza scandali e senza diatribe, assodato che non c’è verso di cederlo, nemmeno a titolo gratuito, quindi una sua esclusione dalla lista avrebbe l’effetto contrario.
La difesa sembra quindi il terreno più fertile dove mietere e Pablo Marí, Shkodran Mustafi e Sokratis sembrano essere i più esposti: i primi due sono infortunati e comunque lontani dalla formazione titolare, il terzo è completamente fuori dai piani di Mikel Arteta e in scadenza di contratto l’anno prossimo, quindi un’eventuale esclusione non sarebbe vista come uno scandalo.
…e voi, chi lascereste fuori?