Perché Fofana gioca titolare a Leicester e Saliba non è nemmeno convocato dall’Arsenal?
Entrambi arrivati dal Saint-Étienne, entrambi debuttanti, entrambi nemmeno ventenni – eppure due destini così diversi tra loro.

Il difensore francese del Leicester, prelevato durante gli ultimi giorni di mercato per una cifra vicina ai 35 milioni, ha giocato 90 minuti durante la sconfitta interna rimediata dalle Foxes per mano del sorprendente Aston Villa ed è risultato essere il migliore dei suoi.

Un ottimo debutto, insomma, rovinato solo dal risultato finale.

Mentre l’ex compagno di squadra la faceva da padrone al King Power Stadium, il nostro William Saliba era invece seduto a casa, intento a recuperare dopo aver disputato anch’esso 90 minuti, anche se con la U23 contro i pari età del Manchester United. Ouch.

Perché William Saliba non gioca? Perché quello che è riconosciuto universalmente come uno dei migliori talenti d’Europa si ritrova dietro David Luiz e Rob Holding, nelle gerarchie di Mikel Arteta? Perché è stato addirittura escluso dalla rosa per l’Europa League?

Perché noi tifosi dell’Arsenal, in quanto categoria, siamo degli imbecilli.

Da quando ne è stato annunciato l’acquisto, un anno fa, William Saliba è stato pompato talmente tanto che il ragazzo è ormai inevitabilmente destinato a fallire, non appena scenderà in campo.

Ad ascoltare i vari esperti, sembra che William Saliba sia il figlio illegittimo di Franco Baresi e Claudio Gentile, con in più l’accelerazione di Usain Bolt e la statura di Virgil van Dijk; il suo arrivo avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi difensivi che ci portiamo dietro da dieci anni, durante i quali abbiamo visto Sébastien Squillaci, Johan Djourou, Philippe Senderos, David Luiz e Shkodran Mustafi; da solo, avrebbe reso la nostra difesa impermeabile, il tutto con aplombimpeccabile, rasoiate laser a servire gli inserimenti in profondità di Pierre-Emerick Aubameyang e senza patire minimamente la pressione che deriva dall’essere titolare dell’Arsenal a 19 anni appena compiuti.

In realtà, William Saliba è ancora semplicemente Wilo, un ragazzino con un enorme talento ma ancora tutto da dimostrare e non è per niente certo che sappia confermarsi ai livelli più alti: attenderlo al varco come il Messia non fa bene a nessuno.

Quello che stanno cercando di fare Mikel Arteta, Edu e il Club è minimizzare le aspettative che circondano il ragazzo e farcelo dimenticare il più possibile, in modo da sottrarlo alla luce dei riflettori e permettere che possa lavorare sul campo con calma, senza ulteriori pressioni.

Ammetto di essere stato sorpreso (deluso?) quando è stata annunciata la formazione che avrebbe affrontato il Fulham: come tanti, me lo aspettavo titolare ed invece non era nemmeno tra i convocati.

Una scelta inattesa, così come quella di escluderlo anche dal gruppo che ha affrontato il Leicester City in Carabao Cup, zeppo di giovani come da tradizione.

L’esclusione dalla lista per l’Europa League è stata la decisione chi mi ha fatto riflettere: non è possibile che Mikel Arteta non reputi Wilo all’altezza di affrontare Molde, Rapid Vienna e Dundalk, quindi dietro dev’esserci un ragionamento più ampio.

Lasciandogli il tempo di prepararsi tecnicamente e tatticamente, Mikel Arteta sta gettando le fondamenta affinché il ragazzo possa esprimersi al meglio e non venga sepolto dalle attese di chi lo guarderà, lo osserverà, lo giudicherà alla prima apparizione: che avesse debuttato contro il Fulham alla prima giornata o che lo faccia tra tre mesi, Wilo sarà ugualmente sotto la lente d’ingrandimento di tutti noi e inevitabilmente sarà valutato in base alle nostre aspettative, non alla sua prestazione.

Grazie a questa strategia, invece, quando Wilo entrerà in campo troverà una difesa dai meccanismi rodati e dei compagni di reparto pronti ad accompagnarlo, dagli attaccanti fino ad arrivare al portiere.

Non sarà l’approccio che più ci piace ma potrebbe essere il più benefico per lui, per noi e per la squadra.

Dimenticatevi William Saliba e date il benvenuto a Wilo, potrebbe diventare persino più forte di quello vero.

@ClockEndItalia

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