Nico, dove sei?
A quasi un anno e mezzo di distanza dal suo arrivo, Nicolas Pépé continua a non convincere del tutto i tifosi dell’Arsenal e soprattutto gli addetti ai lavori.
Con la partita a Vienna in Europa League l’ivoriano ha raggiunto la 50ª presenza con l’Arsenal, collezionando 9 gol e 11 assist tra tutte le competizioni. Arrivato nel Nord di Londra nel luglio 2019 per una cifra superiore ai 70 milioni di euro dal Lilla, alla corte di Emery è stato visto subito come il terzo tassello che avrebbe completato il tridente con Lacazette e Aubameyang, ma le cose sono poi andate in maniera molto diversa: un primo anno tra alti e bassi (più bassi che alti), qualche gol su punizione in Europa League e tanti, troppi dribbling sterili anche a ridosso dell’area piccola.
Eppure tifosi e gente del mestiere si aspettava subito un rendimento da “crack”, perché c’è da dire che le sue caratteristiche sono compatibili con il tipo di gioco veloce della Premier League: un esterno offensivo in grado di spaccare le partite e bruciare il campo.
Di tutto questo si è visto poco.
Con Arteta è finito qualche volta di troppo in panchina, spesso gli viene preferito l’attacco pesante formato da Lacazette e Aubameyang (intoccabile).
La sfida col Manchester City non ha fatto altro che in evidenza il divario con Mahrez: se l’algerino è sempre nella posizione giusta, fa sempre le scelte corrette, corre e pressa gli avversari, Nico è spesso mal posizionato, effettua sempre tocchi in più, gioca a testa bassa e aiuta poco in difesa. È di ciò ne risente tutto il gioco dei Gunners, che proprio in questo momento devono fronteggiare una carenza di idee offensive in zona gol. Ieri contro il Leicester abbiamo assistito ad una prestazione sterile in fase di possesso: Nico è stato buttato dentro nel secondo tempo ma, anziché provare a alzare il ritmo e creare superiorità sulla sua fascia, ha passeggiato e stoppato sempre male il pallone.
Il tempo per migliorare c’è e sotto Arteta molti giocatori sono migliorati, ma dal classe 1995 su cui pesano cifre così alte è facile aspettarsi che questa sia la stagione da dentro o fuori. Avendo in rosa molti giocatori offensivi (tra pochi mesi sarà disponibile anche Martinelli) servirà un netto cambio di marcia all’ivoriano. D’altronde gennaio e il mercato invernale non sono poi così lontani…
Continuare a usarlo con il contagocce (in Europa League è quasi sempre titolare) o dargli definitivamente l’ultima chance per riprendersi la fiducia dei compagni e del manager?