
Ave, Momo!
Dal primo giorno della finestra estiva di mercato “Momo” veniva dato per sicuro partente dai principali tabloid inglesi, reduce dal prestito in Turchia dove in una stagione in Super Lig ha messo da parte 27 presenze.
Unapre-season inesistente (per via del Covid) e la prima partita ufficiale nel Community Shield vinta a Wembley col Liverpool di Klopp hanno cambiato le carte in tavola. Non come uomo spogliatoio, non in qualità rincalzo di Xhaka all’occorrenza, ma da titolare l’egiziano ha regalato una prestazione di quantità che ha stupito prima i tifosi, poi Mikel Arteta.
Nel 3-4-3, Momo ricopre senza dubbio la posizione di mediano basso, una sorta di pivot mobile che rappresenta una soluzione sempre corretta nell’uscita bassa della manovra offensiva. Lo vediamo spesso correre in orizzontale, più che in maniera verticale, perché la sua funzione è quella di smistare palloni per i compagni più avanzati. Una qualità che non manca a giocatori di prima fascia come Busquets, Rodri, Bentancur e tutti quei centrocampisti che non passano mai di moda. Un po’ di dati: non è mai andato sotto la sufficienza nelle pagelle di Clock End, ha collezionato un 8 (contro lo United), due 7 e un 7,5 (contro il Liverpool in CS) e diverse sufficienze. Ha una percentuale di passaggi completati altissima (93,83%) che è superiore a quella di Jorginho (85,58%), Fabinho (90,49%) e Rodrigo (92,49%). Una statistica che certifica l’utilità dell’egiziano in fase di possesso. Certo, non va dimenticato l’arrivo di Thomas Partey, elemento di fondamentale importanza negli ingranaggi di Arteta a centrocampo. Xhaka e Ceballos ora verranno utilizzati con maggior criterio, dal momento che Elneny si sta rivelando un profilo di sicuro rendimento.
Una carta certamente da non sottovalutare quando ti chiami Arsenal e giochi in 4 competizioni: poter contare sulle caratteristiche mature di Elneny ora più che mai.
La vera rivelazione “interna” di questa prima parte di stagione.