Ma quanto è bello vincere? Quanta soddisfazione dà segnare dei gol? Che goduria è attaccare?
Abbiamo vinto e convinto, ieri sera: godiamoci il momento. Era solo il Rapid Vienna, siamo d’accordo, ma a questo punto accetto tutto – accetto qualsiasi spunto positivo.
A differenza di quanto successo domenica scorsa, quando mi sono auto-inflitto una seconda visione della sconfitta contro i Wolves, questa volta è stato divertente riguardare la partita! Hallelujah!
IL MODULO
Avversario diverso, giocatori diversi ma stesso modulo: contro il Rapid Vienna, Mikel Arteta ha riproposto il 4-3-3 / 4-1-4-1 già visto domenica scorsa – pur con scarsi risultati.
Mohamed Elneny ha giocato da vertice basso a centrocampo, con Ainsley Maitland-Niles sul centro-destra e…Alexandre Lacazette (!) sul centro-sinistra.
Già, il francese, inizialmente dato alle spalle di Eddie Nketiah in un 4-2-3-1, in realtà ha fatto più il centrocampista che la seconda punta. Una piacevole sorpresa, favorita certamente dal livello dell’avversario.
LO STILE DI GIOCO
Linea difensiva alta, circolazione rapida del pallone e tante combinazioni tra terzino, centrocampista e ala – finalmente abbiamo visto un Arsenal intraprendente e voglioso di attaccare.
A sprazzi, abbiamo visto di nuovo i cinque corridoi d’attacco proposti da Mikel Arteta durante le prime partite da allenatore dell’Arsenal: i due terzini attaccati alla linea laterale, i due centrocampisti centrali nei mezzi-spazi di destra e sinistra e i due attaccanti esterni in posizione centrale, vicinissimi al centravanti.
La difesa, sempre abbastanza stretta, si allargava solo quando Mohamed Elneny, nella posizione di sentinella, veniva a prendersi il pallone tra i due centrali, avviando così la manovra e i movimenti che avrebbero permesso ai compagni di attaccare su tutta l’ampiezza del campo.
TOP & FLOP
Tanti gli spunti positivi, soprattutto a centrocampo dove Ainsley Maitland-Niles ha dato dimostrazione di attenzione tattica, precisione tecnica e strapotere fisico, facendo regolarmente la spola tra difesa e attacco con una naturalezza disarmante; bene anche Alexandre Lacazette, sempre pronto a staccarsi dal marcatore per dare il là alla manovra, anche se col passare dei minuti si è un po’ spento.
Benino Reiss Nelson, a volte troppo precipitoso, e buona prova per Nicolas Pépé, il più intraprendente di tutti: l’ivoriano ha messo lo zampino in tutte le azioni pericolose ma ha peccato di precisione, nel momento decisivo – un tema ricorrente.
Il dato negativo è tutto riassunto nella passività difensiva che ha portato al gol del Rapid Vienna, con troppi giocatori fermi a guardare l’azione anziché intervenire: come si può vedere nel fermo immagine qui sotto, il giocatore del Rapid Vienna ha avuto tutto il tempo del mondo per armare la volée senza che nessun avversario gli venisse incontro.
Un peccato veniale ma una tendenza pericolosa.
CONCLUSIONI
Bella vittoria, partita divertente, primo posto nel girone assicurato: quella di ieri è stata una buona serata. Ancora una volta l’Europa League è un’oasi rinvigorente in questa traversata del deserto che si chiama Premier League.
Dubito che Mikel Arteta vorrà sperimentare così tanto in campionato, tuttavia giocatori come Ainsley Maitland-Niles e Cédric hanno sicuramente approfittato dell’occasione per mettersi in mostra agli occhi dell’allenatore.
Domenica saremo di scena al Tottenham Hotspur Stadium, chissà quali saranno le scelte di Mikel Arteta per una partita così delicata…
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