Anteprima: Tottenham v Arsenal

Un derby è sempre un derby, questa volta però è ancora più derby.

Loro sono primi, noi quattordicesimi.

Loro hanno il secondo miglior attacco del campionato, noi il terzo peggiore.
Loro hanno la miglior difesa, noi abbiamo preso sei gol nelle ultime cinque partite.
Loro sembrano noi quando eravamo forti; noi sembriamo loro, nella loro versione abituale.

L’AVVERSARIO

Primi in classifica, imbattuti in campionato dopo la sconfitta rimediata contro l’Everton, virtualmente imperforabili come da copione per le squadra di Mourinho e diversamente simpatici come sempre, anzi forse addirittura come mai prima d’ora.

I polletti hanno alzato la cresta e hanno tutta l’intenzione di affossarci ancora di più, magari definitivamente.

La vittoria interna contro il Manchester City e il pareggio esterno contro il Chelsea hanno confermato due cose: i polletti sono una squadra molto ben organizzata e hanno culo – tanto culo.

Presi a pallonate sia dai Citizens che a Stamford Bridge, i polletti hanno portato a casa quattro punti sui sei disponibili e lasciato gli avversari con un pugno di mosche, o quasi.

Oggi, al Tottenham Hotspur Stadium, Mourinho e i suoi partono favoriti ma potrebbero dover fare a meno di Lloris e Kane, anche se mi fido poco della pretattica di Mourinho.

Al di là degli interpreti, sarà interessante vedere quale sarà l’approccio dei polletti contro un avversario che probabilmente aspetterà nella propria metà campo, anziché imporre il proprio gioco.

CASA ARSENAL

Obliterati qualificazione e primo posto nel girone B di Europa League, eccoci di ritorno in Premier League, dove gli affari sembrano sempre più complicati. Le cinque sconfitte in dieci partite pesano come macigni e il quattordicesimo posto in classifica preoccupa, ancor più di un gioco che latita ormai da parecchio tempo.

Al Tottenham Hotspur Stadium, Mikel Arteta e i suoi potrebbero tornare all’antico e ritrovare quel 3-4-3 che aveva dato adito ai sogni più selvaggi – prima del brusco risveglio.

La partita di oggi non è neppure da considerarsi un’ultima spiaggia per l’Arsenal, tale è il divario con le squadre che ci precedono, ma vorrei fosse vissuta come un momento di riscatto, di orgoglio, da parte di un gruppo di giocatori che ha deluso soprattutto sul piano caratteriale, in occasione della sconfitta contro i Wolves.

“Know who you are, what you are, and who you represent” mi basterebbe che i 14 che andranno in campo oggi rendessero onore alle parole del compianto Rocky Rocastle.

LA FORMAZIONE

Mikel Arteta dovrà sicuramente fare a meno di Thomas Partey, che non rivedremo prima dell’anno nuovo, e Nicolas Pépé, che deve scontare ancora due turni di squalifica; in dubbio David Luiz, la cui ferita alla testa sta guarendo, mentre gli altri lungodegenti Calum Chambers, Pablo Marí e Gabriel Martinelli continuano il loro recupero con la dovuta calma.
A parte questi, il resto della rosa è a disposizione e la maggior parte dei titolari ha riposato durante il turno di Europa League, quindi Mikel Arteta ha davvero l’imbarazzo della scelta.

La grande questione è tattica: 3-4-3 o 4-3-3? La sensazione è che il basco possa tornare all’antico e sfoderare la formazione che ci ha permesso di esprimerci bene contro avversari superiori come Chelsea e Manchester City, anche alla luce dell’assenza di Thomas Partey a centrocampo.

Scontati i rientri di Bernd Leno, Gabriel, Kieran Tierney e Pierre-Emerick Aubameyang, probabili quelli di Granit Xhaka, Héctor Bellerín, Rob Holding e Willian, anche se il primo dovrà guardarsi dall’ascesa di Ainsley Maitland-Niles e il secondo da Cédric Soares, molto propositivo contro il Rapid Vienna.

In caso di 3-4-3, il polivalente giocatore inglese dovrebbe occupare la corsia di sinistra, anche se il rientrante Bukayo Saka potrebbe essere la sorpresa di giornata.

Questi i possibili XI in campo oggi contro il Tottenham: Leno, Holding, Gabriel, Tierney, Bellerín, Ceballos, Xhaka, Maitland-Niles, Willian, Aubameyang, Lacazette.

A disposizione: Rúnarsson, Mustafi, Cédric, Elneny, Nelson, Saka, Nketiah.

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