Ecco di quanto sarà alleggerito il monte stipendi dell’Arsenal una volta che Mesut Özil, Shkodran Mustafi, David Luiz, Sokratis, Dani Ceballos e Matt Macey avranno lasciato il Club.
Una cifra sostanziosa, con la quale continuare il processo di ristrutturazione di una squadra mal assemblata, negli ultimi anni.
Il come verrà effettuato questo rimpasto ci dirà in che direzione si sta muovendo questo pazzo Club: dei sei partenti, infatti, soltanto due restano a galla nelle gerarchie di Mikel Arteta e fanno la spola tra campo e panchina, mentre gli altri quattro sono inequivocabilmente fuori dal progetto tecnico.
Tralasciando la querelle legata a Mesut Özil, che finalmente arriverà al termine, il greco Sokratis non è nemmeno inserito nelle liste di Europa League e Premier League, Shkodran Mustafi è ultimo nell’ordine di preferenza per i difensori – scavalcato da David Luiz, Rob Holding e dal rientrante Calum Chambers – e Matt Macey è l’eterno terzo, ad ormai 25 anni.
A livello tecnico, questi quattro non ci mancheranno.
Si può non essere d’accordo con le scelte di Mikel Arteta ma, de facto, non ci stiamo privando di nessun elemento fondamentale della squadra, almeno per i quattro casi di cui sopra; diverso il discorso che riguarda David Luiz, ancora pienamente (e inspiegabilmente) nelle grazie di Mikel Arteta: il brasiliano resta un caposaldo della squadra e dello spogliatoio, un titolare quasi automatico e un veterano che potrebbe addirittura mancarci, qualora decidesse di cambiare aria.
Quaranta milioni sono una cifra già piuttosto sostanziosa, anche in un mercato folle come quello della Premier League, che va ad aggiungersi alle disponibilità economiche di Mikel Arteta come un’autentica manna dal cielo: certo, sarebbe stato meglio incassare qualcosa anche attraverso eventuali cessioni anticipate – una qualsiasi cifra – ma ormai si è arrivati a questo punto e non credo che potremo aspettarci sorprese, in gennaio.
Sarà fondamentale arrivare all’estate con ancora un minimo di appeal, in modo da poter attirare qualche giocatore che possa davvero farci compiere un balzo in avanti: un Arsenal sedicesimo in classifica, senza un gioco ben definito, fuori dall’Europa e con una struttura interna traballante non ci aiuterà certo in questa difficilissima missione.
Mikel Arteta dovrà, nei prossimi mesi, dare un’identità alla squadra e far ripartire di slancio un ambiente sgonfio e demotivato, in crisi di risultati ma ancora di più di fiducia nei propri mezzi.
Il primo passo per non sprecare l’ennesimo tesoretto è il più importante: costruire un progetto credibile.