Così, dopo aver ottenuto un primo prestito dalla KSE, grazie al quale il Club ha potuto estinguere il mutuo firmato all’epoca della costruzione dell’Emirates Stadium, l’Arsenal chiede un altro centinaio di milioni – questa volta direttamente al governo – per affrontare dei “problemi di liquidità dovuti alla pandemia di Covid-19”.
Niente di eccezionale, poiché tanti altri Club e tante aziende britannici hanno ricevuto soldi dal governo di Boris Johnson attraverso il Covid Corporate Financing Facility (CCFF), tuttavia questa notizia dovrebbe chiarire una volta per tutte in che situazione ci troviamo, oggi.
Il mercato, che ha appena aperto i battenti, sarà quindi all’insegna della frugalità, dei saldi più selvaggi – con un occhio particolare alle cessioni.
Così, dopo il prestito dalla KSE, la riduzione dello stipendio di giocatori e staff e i licenziamenti en masse degli osservatori, l’Arsenal sembra ancora in difficoltà a livello economico e deve chiedere un altro aiuto esterno, questa volta direttamente ai contribuenti inglesi.
Quest ultimo prestito dovrà essere rimborsato entro maggio 2021, una finestra temporale molto ristretta che, per come la interpreto io, vuol dire che i soldi ci sono, da qualche parte, ma non sono disponibili nell’immediato.
Ipotizzando le cessioni immediate di Mesut Özil, Sokratis, Matt Macey e Shkodran Mustafi – più quella già finalizzata di Sead Kolašinac – si potrebbero risparmiare circa il 10% della somma, non di più.
Ad essere ottimisti, potremmo effettuare qualche operazione a basso costo, con la formula del prestito, perché se l’Arsenal dovesse osare effettuare un’operazione di alto profilo (Houssem Aouar, per citarne uno…) poco dopo aver chiesto un prestito al governo, quindi ai contribuenti, la reputazione del Club sarebbe compromessa.
Chiunque stia sognando un Arsenal pronto a mandare a segno un colpo di mercato farebbe meglio a svegliarsi al più presto, ci aspettano giorni difficili.