Qualche settimana fa scrivevo che “sono pochi i giocatori in grado di trasmettere la sensazione di appartenere ad una certa categoria in maniera inequivocabile e Folarin Balogun fa parte di questa ristretta cerchia: un talento così cristallino, in un corpo già attrezzato per le sfide più difficili, non s’incontra tutti i giorni…”
Quasi un mese dopo, Alexandre Lacazette ha ritrovato la forma dei bei tempi, Mikel Arteta è passato al 4-2-3-1 e la squadra ha infilato tre vittorie consecutive in campionato.
Come ho detto, capisco perfettamente la delusione ma alcune delle reazioni mi sono sembrate eccessive e sinistramente simili a quelle che hanno accompagnato le cessioni di altri due attaccanti di belle speranze: Chuba Akpom e Jay-Emmanuel Thomas.
Fatico a capire la scelta di Folarin Balogun, in tutta onestà: con Alexandre Lacazette destinato a partire in estate, Pierre-Emerick Aubameyang sistematicamente dirottato sulla sinistra e il Club impossibilitato a investire sul mercato per acquistare un attaccante di rango, perché andarsene proprio ora?
Tra lui e un posto fisso tra i convocati sembra esserci solo Eddie Nketiah, il cui contratto tra l’altro scade nel 2022, perché emigrare proprio adesso?
Mikel Arteta, durante la conferenza stampa di giovedì, ha inviato un missile terra-aria all’agente del giocatore, senza usare mezzi termini: “Il Club vuole trattenere il giocatore, il manager vuole trattenere il giocatore, il giocatore stesso vuole restare. Non sono così sicuro di quel che vuole l’agente…”
Spero solo che Folarin Balogun non si stia facendo consigliare male da chi dovrebbe rappresentarne gli interessi, perché non credo sia mai esistito un cammino più semplice per un giocatore di Hale End: tra sei mesi, con un contratto pluriennale in tasca, l’attaccante potrebbe seriamente giocarsi un posto da titolare, con buona possibilità di ottenerlo.
Partire adesso sembra una follia, per quanto mi riguarda, ma così fosse tanto peggio per il giocatore: in fin dei conti parliamo di un 19enne che, come tutti i coetanei, resta un’incognita assoluta: se l’Arsenal gli sta stretto, la porta è aperta.
Forse lo rimpiangeremo come stiamo rimpiangendo Serge Gnabry, forse invece sarà un altro Chuba Akpom, Arturo Lupoli, Jérémie Aliadière, Carlos Vela, Jay-Emmanuel Thomas, Francis Jeffers, Nicklas Bendtner, Sanchez Watt, Henri Lansbury, Fran Mérida, Jon Toral, Gedion Zelalem, Thomas Eisfeld, Nacer Barazite, Rui Fonte, Gilles Sunu, Ryo Miyaichi, Jay Simpson, Chuks Aneke, Oguzhan Ozyakup, eccetera, eccetera, eccetera.
Come vedete, per ogni Serge Gnabry ci sono venti giocatori spariti completamente dai radar, o quasi.
Se l’Arsenal non è abbastanza per Folarin Balogun, avanti un altro…