Due anni e mezzo dopo, l’unico superstite è Bernd Leno.
Tecnicamente sia Lucas Torreira che Mattéo Guendouzi sono ancora giocatori dell’Arsenal, tuttavia il loro futuro sembra essere lontano dall’Emirates Stadium e l’impressione è che si aspetti solo l’offerta giusta.
Peccato, perché gli acquisti che sembrava prediligere Sven Mislintat erano giusti: giovani ma già esperti, ancora sconosciuti ai Club più ricchi, dal grande potenziale e – per quanto prosaico – destinati a vedere il proprio valore di mercato moltiplicato.
Ad affiancare questi talenti in attesa di esplodere, Sven Mislintat sceglieva profili più esperti, più navigati, in grado di guidare i più giovani e allo stesso tempo garantire un rendimento costante, anche se magari mai brillante, e fare in modo di sopperire ad eventuali errori di gioventù e periodi di scarso rendimento dei compagni.
Avrebbero dovuto, purtroppo.
In pochi mesi infatti Raúl Sanllehí ha deciso di prendersi il centro del palcoscenico, stravolto i piani del Club, sancito acquisti faraonici e poi ha lasciato, una volta che il suo protégé Unai Emery è stato licenziato e che Edu ha iniziato la sua scalata al potere.
Così, mentre ai piani alti sembrava stessero girando il seguito di Narcos, la rosa della squadra diventava sempre peggio assortita, il monte-ingaggi prendeva l’ascensore, Mikel Arteta si ritrovava con 31 giocatori in rosa, i contratti venivano lasciati arrivare a scadenza e i risultati divenivano sempre più indifendibili.
Oggi, due anni dopo l’inizio di un progetto che abbiamo visto nascere, morire, essere rimpiazzato da un secondo progetto anch’esso fiorito e appassito in un batter d’occhio, ci ritroviamo ad un bivio – l’ennesimo: Edu e Mikel Arteta hanno tirato una riga netta sul passato e sono pronti a ricostruire, in parte già a gennaio ma soprattutto l’estate prossima, quando anche David Luiz, Shkodran Mustafi e Dani Ceballos faranno le valigie e giocatori come Alexandre Lacazette, Mohamed Elneny e Calum Chambers vedranno il proprio futuro appeso ad un filo.
L’estate che verrà dovrà necessariamente portarci un centrocampista offensivo, un terzino sinistro, un difensore centrale e un altro centrocampista, che possa dare il cambio a Thomas Partey e Granit Xhaka.
L’estate che verrà di porterà dietro un’aria di ultima spiaggia, perché non è più possibile continuare ad investire oltre cento milioni l’anno per acquistare nuovi giocatori e ritrovarsi così lontani dalle più forti.
Fallire di nuovo vorrebbe quasi sicuramente dire non poter più recuperare