Il centrocampista norvegese del Real Madrid arriva in prestito fino al termine della stagione, senza opzioni d’acquisto di nessun genere, e andrà a colmare una lacuna enorme, quella che riguarda la posizione di trequartista.
Nel mio articolo della settimana scorsa mi chiedevo se avremmo puntato su un giocatore già formato e maturo oppure su qualcuno con caratteristiche diverse, abituato a certi palcoscenici ma non troppo ingombrante da fermare l’ascesa di Emile Smith Rowe.
Con l’arrivo di Martin Ødegaard non abbiamo né uno, né l’altro – o entrambi se preferite: il norvegese è il più baby prodigio dei baby prodigi, detiene già una lunga lista di record di precocità e è uno dei talenti più chiacchierati da quando ha mosso i suoi primi passi nel calcio professionistico.
Per assurdo, Martin Ødegaard è un giovane talento in rampa di lancio e un veterano, con le sue 151 presenze in 3 campionati diversi; è un giocatore dal grande potenziale e un prodotto finito, visto che sia al Vitesse che dell’Heerenveen che alla Real Sociedad ha offerto un rendimento regolare – a differenza dei giocatori della sua età: ovunque sia andato – e non parliamo di campionati o squadre minori – si è subito imposto come titolare e centro nevralgico della manovra.
Difficile capire se sarà lo stesso all’Arsenal, lo vedremo presto, ma l’affare mi sembra ottimo perché ci portiamo a casa un giocatore di grande qualità, desideroso di far bene e con una solida storia alle spalle di prestiti andati alla grande.
Parlando di cifre, sembra che l’operazione sarà conclusa sulla base di due milioni di sterline per il prestito e un altro milione per l’ingaggio, interamente a carico nostro fino alla fine della stagione.
A livello tattico, Martin Ødegaard potrà alternarsi con Emile Smith Rowe per il ruolo di trequartista ma potrà anche giocare assieme all’inglese, qualora Mikel Arteta voglia riproporre il 4-3-3 e schierare Thomas Partey davanti alla difesa, con Emile Smith Rowe e Martin Ødegaard mezzali con licenza di attaccare centralmente.
Come detto, un po’ di quella sana concorrenza che è mancata fino a qui e che permetterà a Mikel Arteta di gestire al meglio le energie di ognuno, oltre a sperimentare nuove soluzioni e disporre di nuove frecce nella propria faretra – ad oggi troppo spoglia.
Sopra ogni altra considerazione, Martin Ødegaard è un giocatore di qualità e sappiamo tutti quanto disperatamente abbiamo bisogno di qualità.