È giunto il momento di fare un bilancio in casa Arsenal!
Quale momento migliore per tirare le somme se non dopo la finestra di mercato invernale, che ha visto la rosa snellirsi in maniera significativa?
Era stata una richiesta specifica di Mikel, quella di alleggerire il monte ingaggi della squadra. Gennaio ha visto molte partenze, un incredibile risparmio in termini di stipendi e un arrivo molto importante dal Real Madrid. Ma andiamo con ordine.
Il lavoro di Edu è stato concentrato soprattutto sulle uscite: Arteta in più occasioni si era lamentato della profondità in alcuni ruoli, gestire un roster di 9 centrali di difesa dovrebbe essere proibito. Saliba è andato ceduto in prestito al Nizza, secondo prestito consecutivo in Francia per il classe 2001. Va a giocare in un ambiente che già conosce e che gli garantirà un posto da titolare da qui alla fine della stagione. Terminati i rapporti invece con Sokratis Papastathopoulos e Shkodran Mustafi: il greco tornato in patria, all’Olympiacos, il tedesco ha raggiunto Sead Kolasinac allo Schalke 04.
A centrocampo le partenze di Ainsley Maitland-Niles e Joe Willock, entrambi andati a giocare rispettivamente al WBA e al Newcastle. Con Özil si è veramente arrivati alla conclusione della storia col passaggio al Fenerbahce dopo 7 lunghe stagioni vissute tra alti e bassi. 7 partenze, 8 se comprendiamo anche Matt Macey ceduto in Scozia, che hanno confermato la volontà di Arteta di fare sua la squadra sin da questo mercato di riparazione.
È arrivato Ødegaard in prestito secco dal Real Madrid: operazione intelligente, può ricoprire tutti i ruoli nella trequarti, a destra, al centro al posto di Smith Rowe. Uno dei migliori giocatori della passata Liga a disposizione per i prossimi 5 mesi: l’obiettivo di Mikel sarà quello di coinvolgerlo sempre di più nei prossimi mesi, con l’intento di far innamorare il norvegese di Londra e dell’Arsenal. In avanti si è creato il “gioco delle coppie” con 2 giocatori per ruolo: se a destra ci sono Saka e Pépé, a sinistra troviamo Martinelli e Willian, e al centro Smith Rowe e appunto Ødegaard: insomma dalla cintola in su la squadra appare molto ben assortita ed equilibrata.
A breve comincerà anche il cammino in Europa League e le rotazioni inizieranno a dare i loro frutti. L’ottimismo aumenta grazie anche alle recenti prestazioni di Pépé e di Bukayo Saka, in netta ascesa rispetto ai loro colleghi brasiliani Willian e Martinelli. Non c’è da stupirsi infatti se da qui a fine stagione le corsie esterne della formazione tipo saranno appunto occupate dal l’ivoriano e dallo StarBoy inglese, classe 2001. È arrivato anche Mat Ryan, portiere esperto australiano che farà il vice Leno. Anche qui niente da obiettare, un bel rincalzo. Non convince del tutto Rúnarsson.
Cosa mancava per un mercato da 10 in pagella? Forse la cessione di Nketiah in prestito: il giovane ha tanto bisogno di giocare e nel caso anche un prestito in Championship avrebbe fatto comodo. Manca un sostituto naturale di Kieran Tierney, in tal caso verrà adattato Cédric nella corsia di sinistra.
Il portoghese nelle ultime chiamate si è sempre mostrato come uno dei più grintosi e migliori dal punto di vista atletico. Sarà un elemento molto utile da qui in avanti.
Quel che è certo è che l’Arsenal è ora più che mai un giocattolo di Arteta. Il tecnico spagnolo può ora contare di un gruppo più felice e compatto di giocatori che rispondono ai parametri richiesti. Niente più giocatori scontenti o grandi stipendi in tribuna o davanti alla tv. Nella finestra di mercato dove non era importante comprare tanto per comprare (e nessuna squadra di Premier si è rinforzata in tal senso, c’è da giurarci) l’Arsenal si ritrova ad essere una realtà sempre più dignitosa dal dopo Wenger. La media punti dal Boxing Day a questa parte è da Champions e i prossimi incontri diranno con certezza se l’obiettivo sarà raggiungibile già quest’anno.
Nel calcio si sa, può cambiare tutto di settimana in settimana e chissà che da oggi, nel Nord di Londra non si sia tornato a fare calcio (bene).