Benfica v Arsenal è uno scontro che profuma di Champions League, anche se purtroppo è solo profumo.
Stasera inizia una lunga e faticosa marcia verso Danzica, sede della finale, nella speranza di un finale diverso da quello di Baku.
È troppo presto per certi voli pindarici, il primo ostacolo sulla strada per la Polonia è già di quelli difficili da superare.
L’AVVERSARIO
Juan Jesus, allenatore del Benfica, non se la passa benissimo: attualmente quarti in campionato e con una sola vittoria nelle ultime cinque partite, gli avversari di giornata non hanno ancora trovato il modo di far funzionare a pieno regime una rosa molto competitiva.
Ai tanti giovani promettenti in squadra, il Benfica ha aggiunto elementi d’esperienza come Vertonghen, Otamendi, Facundo Ferreyra, Leite e Fejsa, per citarne solo alcuni, quindi il mix – almeno sulla carta – sembrava quello giusto.
Il 4-4-2 dell’allenatore portoghese non funziona con la necessaria continuità, sembra troppo quadrato per alcuni degli anarchici tattici presenti in rosa (Pizzi, Taarabt, Cervi, Éverton…), così in attacco i palloni che arrivano non sono dei più semplici da giocare. Stasera la sorpresa potrebbe essere il 3-4-3, anche se questo modulo potrebbe esporre un po’ troppo le aquile nelle propria trequarti.
La qualità c’è e alcuni dei giovani che andranno in campo stasera sembrano sul punto di esplodere ma non hanno ancora trovato il modo di “diventare grandi”: tra tutti, Darwin Nuñez è il mio preferito per intelligenza nei movimenti, versatilità e lavoro con il pallone ma (per ora) non segna abbastanza per essere considerato tra i migliori giovani attaccanti in circolazione.
Dietro, il vero problema sembra essere la velocità in zona centrale, dove l’esperienza di Vertonghen e Otamendi si paga con una certa lentezza nei movimenti.
CASA ARSENAL
La notizia del giorno è il rientro in gruppo di Kieran Tierney, che si è regolarmente allenato con la squadra ieri e fa parte dei convocati per la partita di stasera. Mi auguro che Mikel Arteta non lo mandi in campo fin da subito perché, per quanto indispensabile alla manovra, lo scozzese ha avuto qualche fastidio muscolare di troppo e dev’essere maneggiato con cura.
Poche le altre novità, a parte il tatuaggio galeotto di Pierre-Emerick Aubameyang sul quale il Club sta investigando e il turnover che il tecnico spagnolo potrebbe (dovrebbe?) applicare.
Nei prossimi dieci giorni affronteremo due volte il Benfica, il Manchester City e il Leicester, quindi gestire le forze con la giusta attenzione sarà la chiave per restare competitivi prima dello sprint finale.
Molti dei giocatori a disposizione di Mikel Arteta stanno attraversando un buon momento di forma, quindi la difficoltà per lo spagnolo sarà farne riposare alcuni senza fermarne lo slancio.
Vedremo…
LA FORMAZIONE
Chi gioca? Chi riposa? Tra Bukayo Saka, Martin Ødegaard, Pierre-Emerick Aubameyang, Emile Smith Rowe, Dani Ceballos e Granit Xhaka – tutti protagonisti contro il Leeds – qualcuno dovrà pur tirare il fiato, anche perché domenica arriva il Manchester City.
In panchina scalpitano Nicolas Pépé e Alexandre Lacazette, mentre giocatori come Willian e Gabriel Martinelli sono alla disperata ricerca di una svolta per la propria stagione.
Sarà difficile trovare l’equilibrio giusto tra competitività e turnover, l’impressione è che questa sera potrebbe essere Emile Smith Rowe a sedersi in panchina, con Nicolas Pépé sulla sinistra, e che il resto della ciurma si spartirà il tempo di gioco in funzione del risultato.
Questi i possibili XI in campo all’Olimpico contro il Benfica, stasera: Leno, Bellerín, David Luiz, Gabriel, Cédric, Xhaka, Ceballos, Saka, Ødegaard, Pépé, Aubameyang.
A disposizione: Ryan, Holding, Chambers, Tierney, Elneny, Willian, Smith Rowe, Martinelli, Lacazette.
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CERTO! È talmente forte che ci serve due volte 🙂 Post aggiornato, grazie della segnalazione 😉
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Quindi Holding gioca e sta in panchina contemporaneamente? LOL
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