V-Day

Non me l’aspettavo, sarò onesto. Il mio pronostico pre-partita (1-2) era più scaramanzia che ottimismo.
Il modo in cui siamo andati a vincere a casa del Leicester è stato un vero atto di forza.

Col senno di poi, aver sconfitto una squadra reduce da un’eliminazione europea e con mezzo organico in infermeria non sembra proprio un’impresa, tuttavia il contesto della partita del King Power Stadium non era così facile.

Il Leicester City di Rodgers era ampiamente favorito perché a) secondo in classifica, a pari punti con il Manchester City, b) quindici punti più avanti di noi e c) con una sola sconfitta in dodici partite di campionato, mentre noi siamo a metà classifica e abbiamo perso tre delle ultime quattro partite di Premier League.

Inoltre, temevo un passaggio a vuoto dovuto al mix di euforia e stanchezza per la rocambolesca qualificazione agli ottavi di Europa League, con la squadra stanca fisicamente e distratta mentalmente.

Questa vittoria, tanto meritata quanto inattesa, è una medaglia da appuntare sul petto di Mikel Arteta: quando è stata annunciata la formazione ufficiale, infatti, la reazione immediata è stata considerare che lo spagnolo avesse indicato chiaramente di puntare tutto sull’Europa e abbandonare quindi ogni ambizione in campionato.

Contro un Leicester, anch’esso reduce dalla partita europea del giovedì sera, in campo con Jamie Vardy, Harvey Barnes, Wilfred Ndidi e Youri Tielemans, lasciare a riposo Pierre-Emerick Aubameyang, Bukayo Saka, Héctor Bellerín e Martin Ødegaard è sembrata una resa incondizionata.

Per quanto volenterosi, Alexandre Lacazette, Pablo Marí, Nicolas Pépé e Willian non parevano in uno stato di forma tale da poter impensierire la seconda della classe, ancor meno in trasferta.

Ha avuto ragione Mikel, alla grande.

Nell’Anteprima avevo scritto che le scelte dello spagnolo avrebbero avuto un grande impatto sul resto della stagione e il campo lo ha confermato: quanto successo allo sfortunato Barnes, infatti, sarebbe potuto succedere a Bukayo Saka, prudentemente tenuto a riposo nonostante la tentazione, enorme, di chiedergli un ultimo sforzo prima di una settimana senza impegni di coppa.

Cosa sarebbe successo alla nostra stagione se Bukayo Saka si fosse dovuto fermare? Oppure Pierre-Emerick Aubameyang?

Rischiamo di pagare già un altissimo prezzo per questa vittoria a causa del problema fisico che ha fermato Emile Smith Rowe poco prima dell’intervallo, chissà cos’altro sarebbe potuto succedere se Mikel Arteta avesse chiesto un ultimo, piccolo sforzo…

Nonostante i nostri grugniti di rabbia, nonostante le nostre lamentele, Nicolas Pépé ha ripreso da dove aveva lasciato e Willian, il tanto bistrattato Willian, ha recuperato le sembianze di quel giocatore che avrebbe dovuto portare energia, piedi buoni, inventiva ed esperienza in attacco.

Ci serve tutta la rosa, ogni singolo giocatore per continuare a restare aggrappati a questa stagione e la partita di ieri lo ha dimostrato appieno.

La vittoria di ieri è uno dei più grandi vaffa! che mi sia mai stato indirizzato ed è pienamente meritato.

Avanti così allora, Mikel, non darci retta!

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