Il campo poi mi ha spiegato perché no fin troppo bene.
Mi era successo anche dopo il pareggio interno contro il Manchester United, arrivato alla fine di una serie di cinque vittorie e due pareggi in sette partite di campionato; ho guardato la classifica e mi sono detto che l’Europa non era poi così lontana, anche nel caso in cui le squadre davanti e dietro di noi avessero vinto tutte le partite che dovevano recuperare.
Puntualmente, è arrivata la sberla – sotto forma di una sconfitta contro il Wolves ancora oggi inspiegabile.
La cruda verità è che se una squadra ha vivacchiato a metà classifica per tre quarti del campionato, senza mai salire oltre il nono posto per oltre quattro mesi, forse quella squadra non è pronta per giocarsi un posto in Europa. Anzi, quella squadra non merita di giocarsi un posto in Europa.
Siamo una squadra competitiva sulla carta ma mediocre nel rendimento, incapace di confermarsi per più di una manciata di partite e sempre pronta a sabotarsi da sola, quando la posta in palio è alta.
La nostra rosa non è disastrosa, ovviamente, e forse potrebbe starsene un paio di posizioni più su, ma è composta in maggioranza da giocatori semplicemente buoni, ognuno con almeno un difetto flagrante che continua a costarci punti e posizioni in classifica.
La base attuale può solamente essere un punto di partenza, non la struttura portante alla quale aggiungere qualche tassello: giocatori come Héctor Bellerín e Granit Xhaka non dovrebbero essere intoccabili, dovrebbero essere dei buoni rincalzi a titolari di caratura ben superiore.
In mezzo a questi errori avranno dei momenti positivi, delle buone prestazioni che ci faranno pensare che “ecco il vero [inserire nome a piacere]” ma prima o poi torneranno a costarci una partita.
È così, purtroppo, e non serve più a nulla illuderci che sarà diverso.
Lo stesso vale per altri, come Alexandre Lacazette, che quando ha fatto tanti gol in un campionato ne ha fatti 14; come Nicolas Pépé, che ha la continuità di rendimento di Ezio Vendrame; come David Luiz, che non ha imparato nulla in vent’anni di erroracci, eccetera, eccetera..
Giocatori così non cambieranno mai, purtroppo, e io farei bene a mettermi l’anima in pace.
Troppo poco per continuare a prendere sberle come quella di sabato.