Giusto l’altro ieri, alla vigilia della partita, scrivevo di come il senso di vendetta che aleggiava prima della sfida di Atene non dovesse essere indirizzato verso l’Olympiacos ma verso noi stessi e la nostra insostenibile idiozia.
Come contro i Wolves, l’Aston Villa, il Benfica e il Burnley, abbiamo attivato la modalità autodistruzione con una facilità disarmante.
Nello spazio di 45 minuti abbiamo concesso due occasioni da gol incredibili all’Olympiacos, che ancora più incredibilmente non le ha concretizzate: prima Martin Ødegaard ha sbagliato un appoggio elementare, poi David Luiz ha tentennato con il pallone in area di rigore, ritardando il passaggio fino a farsi murare e regalare il pallone nell’area piccola.
La capacità di questi giocatori di mettersi nei guai da soli è inspiegabile, anche se il fatto che i colpevoli siano spesso gli stessi dovrebbe suonare come un campanello d’allarme per Mikel Arteta: David Luiz, Dani Ceballos e Granit Xhaka sono spesso al centro di scelte discutibili, forse il problema sono loro.
Dobbiamo assolutamente finirla con questi gesti suicidi in difesa, se vogliamo sperare di fare il salto di qualità; inoltre, dobbiamo smetterla di togliere il piede dall’acceleratore senza motivo e smetterla di frenare il nostro impeto quando arriviamo sulla trequarti.
Dopo un inizio brillante, con due grosse occasioni da gol durante le prime battute, abbiamo iniziato a rallentare il ritmo, esitato troppo a lungo con il pallone tra i piedi (ancora Granit Xhaka, ancora David Luiz…) e reso la vita facile ad un avversario che, fino a quel punto, era completamente in balìa delle nostre avanzate.
Inoltre, abbiamo confermato la cattiva abitudine di perdere cattiveria sulla trequarti: in diverse occasioni, infatti, abbiamo fatto uscire benissimo il pallone dalla nostra metà campo, superato il centrocampo avversario creando superiorità e improvvisamente ci siamo bloccati.
Soprattutto a destra, una volta arrivati nei pressi dell’area di rigore ci siamo messi a scambiarci il pallone nello stretto, senza muoverci e senza puntare l’uomo, fino a quando la difesa dell’Olympiacos non si è ripiegata completamente: perché?
Se non correggiamo questi tre mostruosi difetti, il primo avversario di livello appena accettabile ci sbatterà fuori dall’Europa League senza troppi complimenti – e senza nemmeno faticare.
È tempo di sciogliere definitivamente questa Suicide Squad.