Una voce garbata ma ferma, che lancia un monito solenne: mind the gap.
Con altrettanto garbo e altrettanta fermezza, vorrei ricordare ai vicini che il divario tra noi e loro resta enorme.
Una crisi del genere avrebbe dovuto permettervi di scavalcarci, diventare il riferimento nel nord di Londra e vivere (per una volta) la vita dei primi della classe, dei vincenti; invece, questa crisi ha permesso a noi di capire cosa vuol dire essere il Tottenham Hotspur e vivere un’esistenza di costante mediocrità.
Per citare Arsène Wenger quando gli è stato chiesto se vi steste avvicinando all’Arsenal, rimanete ancora distanti sei chilometri e undici campionati; non solo, noi abbiamo vinto il campionato a casa vostra tante volte quanto l’avete fatto voi e in totale avete vinto meno partite di Premier League di quante ne abbia vinte Arsène Wenger nella sua carriera. Contando che c’è quasi un secolo di differenza tra lui e voi, la statistica è umiliante.
I numeri non mentono, purtroppo, e prima ne prenderete coscienza, meglio sarà per voi.
Se il Manchester City, ambizioso e vincente, non è ancora arrivato al livello del Manchester United, che speranze avete voi, polletti?
Forse, invece, continuerete a non vincere nulla e noi torneremo da dove siamo precipitati, e per voi non ci sarà più nessuna speranza.
Mind the Gap, polletti.
Buon North London Derby a tutti!