Fantasie

La domanda era semplice, in apparenza: sacrifichereste Aubameyang per Ødeegaard?
La risposta è stata altrettanto semplice: si, senza ombra di dubbio.

Pare che abbiamo tutti voglia di fantasia, di piedi buoni e di creatività, insomma, anche se ciò significa sacrificare uno dei marcatori più prolifici degli ultimi dieci anni.

Non nascondo di essere un po’ sorpreso dall’esito del sondaggio lampo, perché rinunciare a Pierre-Emerick Aubameyang senza la certezza di poterlo sostituire non è una scelta che si fa a cuor leggero.
Se non c’è uno che la butta dentro con regolarità, creare il più bel gioco del mondo è un esercizio del tutto sterile e se c’è uno che ha costruito tutta una carriera sul “buttarla dentro”, quello è proprio il nostro capitano.

Sbaglierò ma penso che il risultato del sondaggio sia stato condizionato dalle ultime prestazioni dell’ex attaccante di Saint-Étienne e Borussia Dortmund, a dir poco deludenti: sprecone contro l’Olympiacos e assente contro il West Ham, il gabonese ha fatto tutto il possibile per dar ragione a chi oggi continua a nutrire dubbi sul rinnovo triennale firmato l’estate scorsa.

Lo spettro di un Özil-bis aleggia sopra l’Emirates Stadium e la paura di ritrovarsi con una costosissima quanto inutile figurina nello spogliatoio (e soprattutto a libro paga…) è tanta, visti gli ingenti danni della disastrosa gestione del tedesco dopo il rinnovo e l’insediamento di Unai Emery prima e Mikel Arteta poi.

Fantasia al potere, dunque, anche a costo di fare un grosso passo indietro in termini di finalizzazione.

Con Martin Ødegaard, Emile Smith Rowe e Bukayo Saka in campo, l’Arsenal assomiglia ad una squadra capace di creare grossi problemi a qualsiasi avversario, data la varietà di soluzioni a disposizione: c’è chi è bravissimo nell’uno contro uno; c’è chi si muove tra le linee come solo i migliori sanno fare; c’è chi pensa tre volte più velocemente degli altri e vede soluzioni là dove gli avversari si credono tranquilli; c’è chi ha una forza fisica mostruosa; c’è chi può usare indifferentemente entrambi i piedi e c’è chi sa colpire da lontano, quando gli spazi sono chiusi.

Insomma, sulla carta il nostro trio di trequartisti ha tutto per diventare il punto di forza della squadra, senza dimenticare che le alternative si chiamano Nicolas Pépé e Willian, che saranno pure discontinui ma sanno come cambiare il corso di una partita.

Immaginando che il prestito di Martin Ødegaard si trasformi in un trasferimento definitivo, a piedi buoni saremmo messi bene, insomma.

Resta il problema del gol, dettaglio non da poco: chi finalizza tutto questo enorme lavoro?

Togliendo Pierre-Emerick Aubameyang dalla rosa degli attaccanti a disposizione di Mikel Arteta, ci restano Alexandre Lacazette, Gabriel Martinelli e Eddie Nketiah.

Troppo poco per lanciarsi in voli pindarici, parliamo di tre attaccanti che sfortunatamente non hanno mai garantito i gol che Pierre-Emerick Aubameyang manda regolarmente a referto e, senza quelli, restiamo una squadra destinata a barcamenarsi nella metà alta della classifica.

Purtroppo questa squadra non può fare a meno del gabonese e dei suoi gol, anche se ciò significa vederlo sparire dalle partite, a volte.

Forse non è l’attaccante che vogliamo ma Pierre-Emerick Aubameyang è l’attaccante che ci serve.

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