Pare che abbiamo tutti voglia di fantasia, di piedi buoni e di creatività, insomma, anche se ciò significa sacrificare uno dei marcatori più prolifici degli ultimi dieci anni.
Sbaglierò ma penso che il risultato del sondaggio sia stato condizionato dalle ultime prestazioni dell’ex attaccante di Saint-Étienne e Borussia Dortmund, a dir poco deludenti: sprecone contro l’Olympiacos e assente contro il West Ham, il gabonese ha fatto tutto il possibile per dar ragione a chi oggi continua a nutrire dubbi sul rinnovo triennale firmato l’estate scorsa.
Fantasia al potere, dunque, anche a costo di fare un grosso passo indietro in termini di finalizzazione.
Con Martin Ødegaard, Emile Smith Rowe e Bukayo Saka in campo, l’Arsenal assomiglia ad una squadra capace di creare grossi problemi a qualsiasi avversario, data la varietà di soluzioni a disposizione: c’è chi è bravissimo nell’uno contro uno; c’è chi si muove tra le linee come solo i migliori sanno fare; c’è chi pensa tre volte più velocemente degli altri e vede soluzioni là dove gli avversari si credono tranquilli; c’è chi ha una forza fisica mostruosa; c’è chi può usare indifferentemente entrambi i piedi e c’è chi sa colpire da lontano, quando gli spazi sono chiusi.
Immaginando che il prestito di Martin Ødegaard si trasformi in un trasferimento definitivo, a piedi buoni saremmo messi bene, insomma.
Resta il problema del gol, dettaglio non da poco: chi finalizza tutto questo enorme lavoro?
Togliendo Pierre-Emerick Aubameyang dalla rosa degli attaccanti a disposizione di Mikel Arteta, ci restano Alexandre Lacazette, Gabriel Martinelli e Eddie Nketiah.
Purtroppo questa squadra non può fare a meno del gabonese e dei suoi gol, anche se ciò significa vederlo sparire dalle partite, a volte.
Forse non è l’attaccante che vogliamo ma Pierre-Emerick Aubameyang è l’attaccante che ci serve.