El Madrigal sarà sempre quel rigore parato a Riquelme che è valso la finale di Champions League.
Il fallo di Clichy su José Mari, l’argentino che prende la rincorsa, Lehmann che respinge, Kolo Touré e Sol Campbell che spazzano via tutte le paure.
Una nottata magica, come poche altre che io ricordi.
L’AVVERSARIO
Unai Emery torna al centro dell’attualità Il tecnico basco, dopo la triste conclusione della sua breve esperienza sulla panchina dell’Arsenal, si è rilanciato grazie al Villarreal, attualmente settimo e ancora in corsa per una qualificazione europea ma soprattutto arrivato alle porte della finale di Europa League, a conferma del rapporto preferenziale tra Unai Emery e questa competizione continentale.
I Sottomarini Gialli sono reduci da due sconfitte consecutive in campionato, contro Álaves e Barcellona, che hanno permesso alla Real Sociedad di prendere possesso del quinto posto e relegato la squadra di casa al ruolo d’inseguitrice.
Nel 4-4-2 di Unai Emery, mai davvero sperimentato a Londra, Gerard Moreno e Paco Alcacer compongono una linea d’attacco perfettamente simbiotica mentre in mezzo Capoué, Dani Parejo o l’ex Coquelin garantiscono stabilità ed equilibrio. Attenzione inoltre all’esterno Chukwueze, finalmente arrivato a maturità dopo i lampi intermittenti delle prime stagioni in Liga e capace di fare la differenza negli ultimi metri di campo, sia in fase di rifinitura che alla finalizzazione.
CASA ARSENAL
Mentre la battaglia mediatica tra la KSE e Daniel Ek continua a colpi di comunicati stampa e interviste televisive, Mikel Arteta e i suoi sono concentrati sulla gara di andata delle semifinali di Europa League, unica competizione che valga ancora la pena giocare dopo gli ultimi risultati in Premier League.
Le residue speranze di una qualificazione europea per la prossima stagione passano da Danzica, per arrivarci però bisognerà prima superare un avversario molto temibile, ben organizzato e costruito per questo tipo di partite – quindi la strada che porta alla finale è tutta in salita.
Le buone notizie dall’infermeria aiutano a ritrovare un po’ di morale, tuttavia la forma attuale di alcuni dei titolari (Bernd Leno, Bukayo Saka, Emile Smith Rowe…) continua ad essere altalenante e non permette di essere particolarmente ottimisti. A meno di una trasformazione a sorpresa, l’obiettivo minimo sarà dunque tenere aperto il discorso qualificazione in vista del ritorno, sperando nel frattempo di ritrovare un minimo di brillantezza.
LA FORMAZIONE
David Luiz, Pierre-Emerick Aubameyang, Alexandre Lacazette e Kieran Tierney “are in contention”, per usare le parole di Mikel Arteta in conferenza stampa. Cosa significa? A me è sembrato un tentativo di risollevare il morale dello spogliatoio più che una conferma della reale disponibilità di tutti e quattro i giocatori.
Gli unici che potrebbero davvero essere protagonisti stasera sono Alexandre Lacazatte e Kieran Tierney, con lo scozzese che potrebbe partire titolare semplicemente perché la sua presenza risolverebbe un sacco di problemi per il manager spagnolo: se Kieran Tierney gioca, Granit Xhaka torna a centrocampo e chiunque giocherà a sinistra avrà il supporto dello scozzese sull’esterno, con le sue sovrapposizioni sempre puntuali e pericolose. Un rischio troppo grande? Forse. Staremo a vedere.
Gli altri dubbi riguardano l’attacco, con Alexandre Lacazette favorito su un Eddie Nketiah volenteroso ma inefficace, e il centrocampo, dove Nicolas Pépé, Emile Smith Rowe, Martin Ødegaard e Gabriel Martinelli si giocano le due maglie restanti al fianco di Bukayo Saka.
Questi i possibili XI in campo contro il Villarreal, stasera: Leno, Bellerín, Holding, Pablo Marí, Tierney, Xhaka, Thomas, Saka, Ødegaard , Smith Rowe, Lacazette.
A disposizione: Ryan, Hein, Chambers, Gabriel, Ceballos, Elneny, Willian, Pépé, Aubameyang, Martinelli, Nketiah.