Arteta si o Arteta no?

L’anno si sta per concludere, anzi è concluso. Eliminazione in Europa League, decimo posto in Premier League, fondatori e traditori della Super League, la stagione che sta per concludersi non ci ha visto di certo protagonisti in positivo. 
Se le diverse voci contro la proprietà mi trovano favorevole, gli attacchi contro Mikel Arteta mi disturbano.
Un anno e mezzo fa l’allenatore basco si sedeva sulla nostra panchina dopo che Unai Emery e Freddie “Teddy” Ljungberg avevano provato a dare seguito all’era Wenger. 500 e passa giorni ricchi di alti e bassi, qualche prestazione ottima, qualche catastrofica gita, tanti passaggi, innumerevoli errori dei singoli, pochi gol subiti e pochissimi fatti.

Davvero vi aspettavate di più da un allenatore esordiente?
Davvero non avevate messo nel conto lo scotto di un allenatore senza esperienza?

Ci mettiamo davvero allo stesso livello dei tifosi della Juventus, che credevano che Pirlo fosse n mago?

Davvero vi aspettavate di più da un allenatore che fino a pochi mesi fa faceva da secondo al più quotato Pep Guardiola, che negli ultimi anni ha allenato squadre (Barcellona di Messi & co, Bayern e City) con un valore stratosferico di giocatori e talento?

Esattamente 18 anni fa un mio compagno di squadra diventato allenatore mi disse una cosa che mi è sempre rimasta impressa nella mente: Andrea ricordati, un giocatore che smette di giocare e si trasforma in allenatore diventa inevitabilmente un cretino. Ed era vero. Da giocatore straordinario per idee e prestazioni si trasformò in un allenatore inetto, miope e vigliacco. Era lo scotto dell’inesperienza. Era sopraffatto dall’incapacità di vedere le situazioni dentro e fuori dal campo e soprattutto incapace di capire le dinamiche dello spogliatoio quando fino a qualche mese prima ne faceva parte. Qualche anno dopo (dieci…), due categorie superiori, eccolo allenare e trasformare una squadra di scappati di casa in un gruppo che almeno sapeva giocare il pallone, uniti e convinti dei loro mezzi.

Questo aneddoto non vale nulla lo so, ma dall’Arsenal di Arteta non mi aspettavo nulla di più per quest’anno. I limiti di un allenatore alle prime armi si sono visti tutti: gestione sciagurata di un gruppo infinito di elementi, cambi scellerati a partita in corso, gestione del possesso soporifero nessun cambio di ritmo, nessuna soluzione offensiva degna di nota.
La squadra con Arteta ha davvero mostrato tutti i suoi limiti, sorretta da due giovanissimi (Saka e Smith Rowe) si è arenata al decimo posto in Premier.

Ragionando, con un po’ più di fortuna e qualche scelta arbitrale a nostro favore, ora saremmo, con una decina di punti in più, a ridosso della quarta posizione, in piena lotta per la Champions. Sì, è vero, siamo noni e lontani 12 punti dal Chelsea quarto e quindi non possiamo che dichiarare fallimentare questa stagione.

Ma vi chiedo di fare una breve analisi sulla scelta societaria di affidare la squadra all’allenatore basco. Il progetto di Arteta dovrebbe durare 3 anni.
Abbiamo venduto/regalato/svenduto/ce-lo-porto-io-in-macchina, diversi giocatori.

Mai come quest’anno abbiamo giovani di talento e promettenti pronti per la prima squadra: i già citati Saka, Smith Rowe, poi Martinelli, Tierney, Balogun, Willock e Maitland-Niles (che se non giocheranno almeno porteranno due quattrini nelle casse del club), Nelson e Nketiah.
Vi sembra tutto da buttare questo 20/21?
Lasciamo il tempo ad Arteta di portare a termine la sua idea. Aspettiamo l’estate del 2023 e tiriamo le somme.

Certo anch’io sono un tifoso e anche io vorrei vedere l’Arsenal lottare per le prime posizioni in Premier e sfidare il Barcellona negli ottavi di Champions, ma la realtà è ben diversa ed è ora che noi tifosi la comprendiamo.
Non siamo più l’Arsenal di Henry e Bergkamp. Non siamo più l’Arsenal di Fàbregas e Rosicky. Non siamo più l’Arsenal di Özil e Sánchez.

Siamo l’Arsenal di Ødegaard (in prestito) e di Lacazette.
Siamo l’Arsenal di Cédric, di ti spiezzo in due Xhaka, di Aubameyang che non sembra normale e di Pépé che si scarta da solo, di Bellerín che si è scordato come si gioca a calcio, di Willian che sembra me negli Amatori, di David Luiz che fa David Luiz.

Anch’io vorrei giocatori alla Wilshere o alla Koscielny pronti a dare anima e corpo per la maglia, e vorrei Neymar e de Bruyne finalizzare un’azione iniziata da van Dijk. La verità è che non mi interessa avere Neymar, Mbappé, Havertz, Mahrez, Ronaldo, vorrei avere una squadra, compatta, unita aggressiva e grintosa, che crede nell’Arsenal e tifa Arsenal.

Tutto questo non c’è stato con Arteta ma diamogli il tempo di provarci, ricordandoci che anche i giocatori sono sottoposti alle misure anti-covid, con tamponi ogni 4/5 giorni e tutte le misure e situazioni limitanti che ne conseguono.
Sono troppo permissivo?

Forse, ma aspetterò il 2023 per tirare le somme sull’operato di Mikel Arteta e se la situazione non sarà migliorata, mi scaglierò con invettive impronunciabili contro tutto lo staff ma ora lasciamoli lavorare, siamo gunners e lo saremo per sempre, non tiriamo somme trimestrali.

Abbiamo amato Mr. Wenger per 22 anni, non cadiamo nella frenesia moderna.

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