Chi è Richard Garlick?

Possono coesistere un Direttore Sportivo e un Direttore Tecnico?
Lo scopriremo molto presto!

A metà gennaio, l’Arsenal aveva ufficializzato l’accordo con l’allora Direttore Sportivo della Premier League, che sarebbe rimasto in carica fino a fine stagione prima d’iniziare la sua nuova avventura all’Emirates Stadium.

Eccoci qui, ora, con un nuovo dirigente che nominalmente prende il posto di Raúl Sanllehí ma che, data la sua vasta esperienza, diverrà uno degli uomini più influenti del Club, dal momento che sarà implicato direttamente sia nelle trattative con altri Club che con agenti e rappresentati per eventuali rinnovi di contratto e cessioni.
Richard Garlick, che prima di lavorare per la Premier League aveva ricoperto diversi ruoli di primissimo piano al West Bromwich Albion, dov’era rimasto per otto anni, sostituirà quindi anche Huss Fahmy – lo specialista dei contratti – e lavorerà a strettissimo contatto con Edu.

Quanto a contatto e soprattutto quanto stretto?

Abbiamo già visto com’è finito il famoso triumvirato Vinai-Raúl-Sven, che avrebbe dovuto lavorare in sintonia assoluta, con ruoli e responsabilità ben definite, salvo poi sfociare in una guerra fratricida che ha visto il solo Vinai Venkatesham uscirne vincitore, quindi mi capirete se sono un po’ scettico.
Sono felice che l’Arsenal metta di nuovo al centro del progetto delle persone con una conoscenza molto vasta del mondo del calcio ma temo un nuovo scossone alle gerarchie e movimenti tellurici del tutto indesiderati, ora che la squadra dev’essere rifondata.

Il lavoro, per Edu e per Richard Garlick, non manca: tra contratti in scadenza, giocatori che hanno voglia di cambiare aria e esuberi che rientrano da prestiti poco fruttuosi ci sono circa quindici giocatori da valutare e per i quali prendere una decisione – senza contare ovviamente le carenze della rosa che hanno bisogno di essere colmate al più presto.

Il caso più urgente riguarda il rinnovo di Emile Smith Rowe, in scadenza nel 2023 e non ancora accordatosi con il Club sulla base di un rinnovo quinquennale, ma ci sono tante altre gatte da pelare: cosa farne di Mattéo Guendouzi, Sead Kolašinac, Rúnar Rúnarsson, Cédric Soares, Eddie Nketiah, Joe Willock, Ainsley Maitland-Niles e Reiss Nelson? Come comportarsi con Bernd Leno, Granit Xhaka e Héctor Bellerín, che cambierebbero volentieri aria? Come gestire i due anni di contratto che restano a Willian e Pierre-Emerick Aubameyang?

Ovviamente non è possibile cederli tutti, altrimenti metà della formazione dovrebbe essere estratta a sorteggio, ma non è nemmeno ragionevole regalare rinnovi con la chiara intenzione di disfarsi dei giocatori alla prima occasione: penso chiaramente a Mohamed Elneny, Calum Chambers e Alexandre Lacazette, tutti in scadenza l’anno prossimo e palesemente seconde scelte sul medio e lungo termine.

Come detto, il lavoro non manca e sono sicuro che non manchi nemmeno la buona volontà da parte di tutti gli attori in causa ma temo che, col tempo, la sete di potere prenda il sopravvento a detrimento dell’obiettivo principale, ovvero restituire competitività alla squadra (e dignità a noi tifosi…)

Finora le guerre intestine non hanno fatto che radere al suolo ogni tentativo di ricostruzione, speriamo di essere testimoni dell’ennesima distruzione.

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