I Giovani d’Oggi

La sconfitta contro l’Hibernian sarà pure poco simpatica, tuttavia importa poco nel grande schema dell’universo.
Ciò che conta davvero è che tanti giocatori delle giovanili hanno avuto la possibilità di debuttare, pur in maniera non ufficiale, e tanti altri l’avranno prima dell’inizio della stagione.

Ieri abbiamo visto all’opera Arthur Okonkwo, Harry Clarke, Karl Hein, Omar Rekik, Omari Hutchinson e Jack Henry-Francis e in futuro vedremo altri, tra cui Miguel Azeez, Catalin Cjrian, Brooke Norton-Cuffy, Joel Lopez e Marcelo Flores – senza dimenticare che Bukayo Saka, Emile Smith Rowe, Joe Willock, Reiss Nelson e Eddie Nketiah non sono esattamente dei veterani.

Per questi giovani, il mini-ritiro in Scozia e la tournée negli Stati Uniti saranno forse l’occasione della vita, l’opportunità di tutta una carriera che definirà il loro percorso futuro, tra un’onesta carriera nelle leghe inferiori, la cima della piramide calcistica inglese oppure la fine di un sogno.
Basta una buona serie di prestazioni per ritrovarsi improvvisamente in prima squadra, così come un errore per finire nel dimenticatoio.

Non credo che sia possibile realizzare pienamente la portata della pressione che questi ragazzi di 17, 18, 19 anni si ritrovano a dover gestire.

Quando ho visto l’errore commesso da Arthur Okonkwo in occasione del gol del vantaggio dell’Hibernian ho pensato 1) meglio in amichevole che in partita ufficiale e 2) che Cédric non avrebbe potuto effettuare un retropassaggio peggiore nemmeno se avesse voluto. Poi ho pensato ad una delle partite più folli che ricordi, il 7-5 in casa del Reading in League Cup, e ho pensato alla prestazione terribile dell’allora terzo portiere, un argentino di nome Damián Martínez, che pensavo non avrebbe mai più indossato la maglia dell’Arsenal.

Una serie di errori da far impallidire le peggiori giornate di Manuel Almunia, Lukasz Fabianski o Rúnar Rúnarsson, fortunatamente per lui finite nel dimenticatoio dopo la più improbabile delle rimonte e un tabellino finale passato alla storia.

All’epoca Damián Martínez (che diventerà poi Emiliano Martínez) aveva vent’anni, la stessa età di Arthur Okonkwo tra un mese e mezzo, e da allora ha fatto un cammino poco lineare ma molto redditizio, tanto da sollevare una FA Cup, un Community Shield e una Copa América da titolare.
Sembrava che la sua occasione fosse passata per sempre, sembrava che il treno per lui fosse partito dalla stazione lasciandolo sul marciapiede ed invece, seppur quasi dieci anni dopo, la sua carriera ha preso il volo.

Arthur Okonkwo, come tutti gli altri giovani tra Prima Squadra, U23 e U18, dovranno essere pronti a cogliere ogni occasione ma soprattutto a rialzarsi quando finiranno a terra, come farà senza dubbio Bukayo Saka, il talento più abbagliante degli ultimi anni, dopo essere stato messo in croce per aver sbagliato un rigore che non avrebbe nemmeno dovuto calciare.

Sapersi rialzare è una qualità che aiuta a capire chi ce la farà da chi invece resterà indietro.

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