L’Arsenal ha battuto il neopromosso Watford in amichevole, a porte chiuse. Avanti così.
Gli uomini di Mikel Arteta hanno piegato gli Hornets grazie ai gol di Eddie Nketiah, Alexandre Lacazette, Kieran Tierney e del giovane Miguel Azeez.
Una bella prova corale, anche se macchiata da un’ingenuità di Mohamed Elneny che è costato il gol del momentaneo pareggio del Watford, che lascia ben sperare dopo l’altra bella vittoria di qualche giorno fa contro il Millwall.
Siamo ancora lontani dall’intensità della Premier League e dalla pressione delle partite vere, tuttavia l’innesto dei nuovi arrivati sembra procedere bene – soprattutto per quanto riguarda Albert Sambi Lonkonga – e le trame di gioco sembrano sempre più delineate.
I frequenti passaggi tra le linee di Thomas Partey e dello stesso centrocampista belga a cercare Willian o Emile Smith Rowe sono divenuti ormai una buonissima abitudine, così come la fluidità del trio a supporto dell’attaccante centrale – qualcosa che ci è mancato molto la scorsa stagione.
Innegabilmente, l’innesto di Emile Smith Rowe ha fatto una differenza enorme tra l’Arsenal compassato e prevedibile della prima parte della passata stagione e quello visto da dicembre 2020 in poi, molto più dinamico ed energetico, è quindi naturale che Mikel Arteta abbia scelto il 4-2-3-1 come modulo di base, con la giovane stella inglese tra centrocampo e attacco.
La novità, semmai, è l’abilità di quest’ultimo di svariare su tutto il fronte d’attacco e creare spazi vitali affinché Nicolas Pépé possa accentrarsi ed armare il suo sinistro e concludere a rete, una combinazione che vedremo sempre più spesso: l’ivoriano, alla terza stagione a Londra, ha forse trovato la sua collocazione ideale e potrebbe finalmente fare la differenza dopo due stagioni fatte di alti e bassi.
Interessanti anche le variazioni tattiche favorite dalla presenza in campo di Calum Chambers, Kieran Tierney e Ainsley Maitland-Niles, la cui versatilità ha permesso a Mikel Arteta di cambiare modulo a partita in corso sia contro il Watford che contro il Millwall, passando dalla difesa a quattro alla difesa a tre e creando quindi superiorità numerica in mezzo al campo.
In questo senso, l’imminente arrivo di Ben White dal Brighton sarà molto importante perché l’inglese ha operato da centrale di destra sotto la supervisione di Graham Potter, agendo molto spesso da esterno aggiunto o da primo anello della catena di uscita del pallone dalle retrovie, e permetterà a Mikel Arteta una maggiore libertà d’espressione a livello tattico.
Restano ancora tanti aggiustamenti da fare, in primis un paio di acquisti per rinforzare la rosa in aree di fondamentale importanza, ma i segnali sono positivi.
Come sempre, l’estate porta ottimismo, speranze, fiducia.
È il bello del precampionato, quel periodo dell’anno in cui tutto sembra possibile.