Saka non si vende! Sicuri?

Non sono completamente impazzito.
Sono di oggi le ultime indiscrezioni secondo le quali qualche Club di primissima fascia starebbero già sondando il terreno per il nostro Starboy!

BACK-OFF, MOTHER******S!

Nessuno ha voglia di privarsi di un giocatore del suo spessore, a quell’età, cresciuto nelle giovanili del Club e fresco di rinnovo pluriennale e questo include Mikel Arteta e il suo socio, Edu.
Bukayo Saka, la cui popolarità è palpabile, è uno dei giovani più promettenti dell’intero panorama europeo e ha già dimostrato di poter prendere per mano la squadra, nonostante abbia compiuto da poco vent’anni.

Idealmente parlando, il centrocampista dovrebbe diventare un punto fermo della squadra e uno dei trascinatori del gruppo, restando all’Arsenal vita natural durante come tanti altri giovani prima di lui: Cesc Fàbregas, Robin van Persie, Aaron Ramsey, Alex Oxlade-Chamberlain, Héctor Bellerín, Gaël Clichy, Samir Nasri…ah, giusto.

C’è il mondo ideale e poi c’è quel posto cinico, barbaro e spietato che tutti chiamano mondo reale, dove dei calciatori professionisti (!) hanno l’ardore di mettere le proprie ambizioni professionali (!) davanti al romanticismo e lasciare quindi un Club che non reputano in grado di soddisfare le loro ambizioni, che siano sportive o puramente economiche.
Fa male ma è così, è nell’ordine naturale delle cose.

Quel giorno in cui Bukayo Saka si sentirà lontano dall’Arsenal e avrà voglia di una nuova sfida, di nuovi obiettivi, di un cambiamento e l’Arsenal non potrà fare nulla per trattenerlo. Potrà magari rimandare l’inevitabile, come fatto da Arsène Wenger con Patrick Vieira, Thierry Henry e Cesc Fàbregas, ma non potrà opporsi.
L’unica cosa che l’Arsenal potrà fare è spillare più soldi possibili al Club che vorrà acquistare Bukayo Saka e reinvestire quegli oboli per costruire una squadra ancora più forte.

Tiè, Bukayo (o Emile, o Martin, o Gabriel, o Kieran o…)!

Per anni siamo stati il Club di riferimento quando si trattava di creare margini giganteschi tra un acquisto e una rivendita, con innumerevoli colpi da maestro di David Dein e Arsène Wenger. Mi ha fatto malissimo veder partire Marc Overmars ma Robert Pirès me l’ha fatto dimenticare in un baleno; mi è spiaciuto veder partire Alex Hleb ma il gol al debutto di Samir Nasri mi ha consolato immediatamente, e così via.

L’esempio più eclatante di tutti resta però la cessione di Nicolas Anelka al Real Madrid, che ha staccato un assegno da oltre trenta milioni per un giocatore che, tre anni prima, era arrivato per pochi spiccioli. Nonostante il suo carattere e i suoi capricci, in quel momento Nicolas Anelka era uno degli attaccanti più letali in Europa, un potenziale fuoriclasse e Arsène Wenger lo stava cedendo al Real Madrid – perchè?
Col tempo ho avuto tre risposte a questa domanda: per sostituirlo con il miglior attaccante che abbiamo mai visto, un certo Thierry Henry, per destinare buona parte dei fondi a costruire un centro di allenamento all’avanguardia e per massimizzare il rientro sull’investimento fatto all’epoca, quando Le Prof aveva strappato Nicolas Anelka al Paris Saint-Germain. Nicolas Anelka aveva deciso di andarsene e l’unica cosa ragionevole da fare era negoziare il miglior prezzo possibile. Il resto della carriera dell’attaccante francese ha dimostrato che Arsène aveva ragione e ha giocato benissimo la propria mano.

Arriva un momento in cui il tuo prodotto è arrivato al massimo valore possibile e a quel punto devi prendere una decisione: vendere oppure speculare ancora, con il rischio di vedere il valore del prodotto precipitare. Per i calciatori funziona allo stesso modo e, da qulche anno, non siamo più capaci d’intuire quando è il momento di prendere i soldi e correre.

Arsène Wenger lo ha fatto benissimo per tanti anni, con Marc Overmars, Emmanuel Petit e tanti altri, come potete vedere qui sotto:

Da un po’ di tempo abbiamo dimenticato come si fa, con risultati nefasti: abbiamo esitato con Alexis Sánchez e Mesut Özil, abbiamo dato retta al cuore con Jack Wilshere e Aaron Ramsey, abbiamo sperato troppo a lungo che qualche giovane esplodesse davvero con il solo risultato di perdere soldi e competitività.

Oggi non è il momento giusto per vendere Bukayo Saka ma dovremo fare molta attenzione a cogliere l’opportunità giusta, oppure non avremo imparato nulla dal passato. Quando arrivano offerte come quella del Barcellona al Liverpool per Coutinho, del Real Madrid al Tottenham per Bale o altre simili, è d’obbligo vendere.

Si aprirà un finestra d’opportunità molto breve e a quel punto dovremo agire. Senza romanticismo, senza sentimentalismi.

I giocatori passano, anche quelli che non vorremmo mai veder passare, ma ne arrivano di nuovi per farci innamorare.

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