Segnale di ripresa o semplice episodio fortunato?
La vittoria interna contro il Norwich sarà classificata in funzione del risultato finale della partita di Turf Moor, fondamentale per rilanciare la nostra stagione.
Una vittoria a casa del Burnley sarebbe un ottimo segnale ma andarsela a prendere sarà molto più complicato di quanto suggerisca la classifica. Una sconfitta, invece, ci riporterebbe esattamente a due settimane fa, quanto tutto sembrava già perduto.
LA CONFERENZA STAMPA
Ho visto la luce! È un Mikel Arteta molto spirituale, quello che ha parlato con la stampa in occasione dell’abituale conferenza stampa pre-partita”
“La vita ti mette davanti a certe situazioni e tu non puoi decidere. Ci sono cose che non possiamo controllare. Ciò che ti viene messo davanti arriva per una ragione; a volte non vogliamo affrontarlo ma succede per un motivo – e probabilmente per una buona ragione”
“Tutto dipende da come reagisci a ciò che ti succede. Il modo in cui le persone attorno a me hanno reagito e lo stesso con cui io stesso ho reagito. Ecco perché le cose sono andate bene”.
Sembra filosfia spiccia, senza un contesto, ma in realtà è una spiegazione più che logica agli avvenimenti delle ultime settimane, che hanno visto la squadra iniziare malissimo il campionato salvo poi riprendersi in occasione della partita contro il Norwich. Era importante reagire positivamente e la squadra l’ha fatto, alla grande.
Il resto della conferenza stampa è scivolato via tra complimenti a Sean Dyche (“ha dato una chiara identità al Club e garantito stabilità ai massimi livelli con un budget limitato”) e qualche novità circa il rientro di Thomas Partey (“sta spingendo per rientrare ma dobbiamo essere cauti”)
Interessanti invece le considerazioni di Mikel Arteta sull’aggressività del Burnley e il metro arbitrale applicato questa stagione. Fatalista, il manager spagnolo è sembrato arrendersi all’incompetenza della classe arbitrale inglese.
“Conosciamo le regole e c’è un abritro che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato […] Ci è stato spiegato come funziona, non abbiamo avuto voce in capitolo e non possiamo fare altro che seguirle – che siamo d’accordo oppure no”
Sarà un pomeriggio difficile a Turf Moor, sia per noi che per Anthony Taylor, arbitro della partita.
L’AVVERSARIO
Tre sconfitte e un pareggio, ecco il bottino racimolato fino a qui dal Burnley di Dyche. Eppure, i Clarets non sembrano messi così male, anche perché hanno spesso pagato carissimo qualche piccolo errore.
Pur dominando le partite contro Everton e Leeds, ad esempio, Mee e i suoi compagni sono usciti con un solo punto in tasca.
Il modulo sarà il classico 4-4-2 con la coppia Barnes-Wood davanti, a raccogliere i lunghi palloni che arriveranno direttamente dalla difesa. Il Burnley non è però solo palla-lunga-e-pedalare perché dispone di elementi di ottima caratura tecnica come McNeil, una spina nel fianco sulla sinistra, il nuovo arrivo Cornet o il veterano (ex-Spurs) Lennon.
Il Burnley punterà ad addomesticare i palloni lunghi e creare situazioni di pericolo su ogni calcio piazzato, mantenendo una pressione costante nella nostra area di rigore grazie alla fisicità dei propri giocatori.
CASA ARSENAL
Thomas Partey scalpita, mentre Mohamed Elneny, Rob Holding e Granit Xhaka restano indisponibili.
Se per l’egiziano si profilano altre due settimane in infermieria, il centrale difensivo inglese ha già ripreso ad allenarsi con il gruppo e potrebbe rientrare già contro il Wimbledon, in Carabao Cup. Ancora squalificato invece lo svizzero, che però è finalmente risultato negativo al Covid-19, dopo aver contratto il virus nel ritiro della Nazionale elvetica.
La vittoria contro il Norwich ha ridato ossigeno e ottimismo alla squadra, che ora dovrà confermarsi contro un avversario alla disperata ricerca della prima vittoria in campionato. Attenzione a non farsi trarre in inganno dai risultati ottenuti fino a qui dai Clarets, che in almeno due occasioni avrebbero meritato maggior fortuna.
Una nota su Jack Wilshere, in chiusura: Mikel Arteta ha confermato che le porte sono aperte ma solo per permettere al giocatore di mantenersi in forma. Non c’è nessuna intenzione di mettere sotto contratto il grande ex, stando a quanto ha dichiarato il manager spagnolo.
IL DUELLO CHIAVE
Chris Wood contro Ben White, senza alcun dubbio. Se c’è una pecca nel gioco di Ben White, è proprio il gioco aereo che – coincidenza – è il punto forte dell’attaccante del Burnley. Più che probabile quindi che sia lui il bersaglio preferito per i palloni lunghi che pioveranno in area, come da prassi quando si affronta la squadra di Dyche.
Sarà fondamentale l’aiuto di Takehiro Tomiyasu e Gabriel, due specialisti del gioco aereo, e di Aaron Ramsdale, che dovrà dominare l’area di rigore in uscita alta. Importante anche l’apporto del centrocampo, che dovrà essere farsi trovare pronto sui palloni vaganti.
Sul versante opposto, invece, sarà interessante osservare Nicolas Pépé contro Charlie Taylor (o Erik Pieters): l’ivoriano, la stagione passata, era stato impossibile da contenere per il proprio avversario diretto e aveva causato enormi problemi alla difesa del Burnley – pur senza riuscire a fare la differenza: un rigore solare negato e la traversa gli avevano impedito infatti di mettere a segno un gol che sarebbe stato più che meritato.
LA FORMAZIONE
Ramsdale, Tomiyasu, White, Gabriel, Tierney, Sambi Lokonga, Thomas, Pépé, Odegaard, Saka, Aubameyang.