Soluzioni Alternative

Ora è ufficiale, il 2021 è già finito per Granit Xhaka.
Il centrocampista svizzero dovrà stare fermo tre mesi in seguito all’infortunio al ginocchio rimediato nel derby.

Volenti o nolenti, quindi, dobbiamo prepararci alla vita post-Xhaka, almeno sul corto periodo. L’impressione, però, è che questa pausa forzata finirà col definire anche il futuro a lungo termine della squadra, che sembra indipendente da quello del giocatore.

D’altronde Granit Xhaka sarebbe dovuto essere alla Roma, questa stagione, ma la mancata intesa tra i due Club ha fatto saltare un matrimonio che pareva già fatto, ed invece sono arrivate un’estensione del contratto fino al 2024 e un ruolo da protagonista, prima che Lucas Moura cadesse rovinosamente sul ginocchio destro del nostro centrocampista.

Quali soluzioni per Mikel Arteta?

Calendario alla mano, Granit Xhaka rischia di saltare sedici partite tra Premier League e Carabao Cup, tantissime per pensare di ovviare alla sua assenza contando esclusivamente su Albert Sambi Lokonga, Mohamed Elneny e Ainsley Maitland-Niles: il primo infatti è un esordiente, il secondo troppo diverso dallo svizzero e il terzo non è un centrocampista, per quanto voglia convincere tutti (in primis sé stesso) di esserlo. Mikel Arteta dovrà studiare quindi qualche soluzione alternativa, a livello tattico, per palliare all’infortunio di Granit Xhaka.

Non credo serva un grosso sforzo d’immaginazione per capire quali sono le possibilità per il manager spagnolo, almeno fino a quando non riaprirà il mercato.

4-2-3-1

La scelta più ovvia, e quindi la più probabile, è schierare il belga Albert Sambi Lokonga accanto a Thomas Partey. L’ex giocatore e capitano dell’Anderlecht ha fatto intravedere ottime qualità tecniche contro Brentford, Chelsea e Norwich ma pecca ancora parecchio in fase difensiva, con alcuni posizionamenti sospetti e un’attrazione fatale per il pallone, che lo porta a lasciare buchi enormi davanti alla difesa.

Tutto più che normale per un giocatore giovane, al debutto in Premier League, ma certi errori rischiano di costare molto caro ad una squadra, la nostra, che sta faticosamente risalendo la china.

Se il belga opererà davanti alla difesa in fase di non possesso palla, lasciare le voragini viste ad esempio contro il Norwich non sarà possibile, oppure Ben White e Gabriel si ritroveranno ad essere troppo esposti. Un rischio necessario, forse, per permettere a Albert Sambi Lokonga di continuare la propria crescita e magari concedergli l’ooprtunità di scavalcare Granit Xhaka nelle gerarchie di Mikel Arteta e diventare un titolare fisso della squadra.

Fosse così, sarebbe un successo per il giocatore e per tutta la squadra. Meglio restare cauti, comunque, e lasciare ad Albert Sambi Lokonga il tempo di fare il definitivo salto di qualità

4-3-3

L’ipotesi più affascinante, senza dubbio.
Sperimentato con successo a Turf Moor contro il Burnley, il 4-1-fantasia di Mikel Arteta è accattivante perché innalza parecchio il tasso tecnico dell’XI titolare e permette di alzare il baricentro medio, il che (in teoria) aiuta a mantenere costante la pressione sulla linea difensiva avversaria.

Dico “in teoria” perché questo modulo prevede l’innesto di Nicolas Pépé, un elemento che non va esattamente a nozze con i concetti di possesso palla continuo, sicurezza tecnica e palleggio prolungato, senza il quale la squadra rischia di trovarsi esposta a contropiede molto pericolosi.

L’altro bémol di questo schieramento è il ruolo di Bukayo Saka, spostato dalla fascia destra al mezzo spazio di sinistra, dove il suo impeto è limitato e le sue accelerazioni fanno meno danni. Le qualità tecniche del giovane prodigio inglese sono tali da permettergli di ricevere il pallone in posizione arretrata, spesso spalle alla porta, e farlo avanzare rapidamente verso gli attaccanti, tuttavia il suo raggio d’azione limitato sarebbe uno spreco, soprattutto alla luce di quanto visto contro il Tottenham.

In compenso, la difesa sarebbe leggermente più protetta con l’abbassamento di Thomas Partey sulla linea dei difensori e la formazione di un’ulteriore linea di quattro uomini, a centrocampo, e il solo Pierre-Emerick Aubameyang lasciato in avanscoperta.

Le prossime sedici partite ci diranno quanto è solido il matrimonio tra l’Arsenal e Granit Xhaka, quanto lo svizzero sia veramente un elemento indispensabile per Mikel Arteta e se il post-Xhaka inizierà fin da subito oppure se, come probabile, sarà necessario tornare ad investire pesantemente sul mercato.

Con Mohamed Elneny in scadenza e Ainsley Maitland-Niles mai davvero convincente, la necessità di rinforzare il reparto è fuori discussione, semmai resta da capire se si tratterà di un acquisto “alla Sambi Lokonga”, ovvero un giovane dalle grandi prospettive, oppure un elemento di primo livello, che entrerebbe immediatamente nella formazione titolare (Yves Bissouma del Brighton?).

Non dimentichiamo, tra l’altro, che il 9 gennaio prossimo inizierà la Coppa d’Africa e che quindi ci ritroveremo senza Thomas Partey e senza Mohamed Elneny, oltre ad avere un Granit Xhaka ancora convalescente.

Urgono soluzioni alternative, Arsenal!

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