Niente Europa, niente turnover.
Oltre al prestigio e agli incassi mancati, ecco un altro aspetto negativo legato all’assenza di competizioni europee.
In questo inizio di stagione, infatti, alcuni giocatori hanno trovato pochissimo spazio in Premier League e si sono ritrovati a giocare a singhiozzo, esclusivamente in FA Cup o in Carabao Cup, e hanno faticato a trovare il ritmo giusto.
Ce ne sono tre, in particolare, la cui situazione sta diventando allarmante: Folarin Balogun, Bernd Leno e Gabriel Martinelli.
Il primo, dopo aver rinnovato il contratto l’estate scorsa, si ritrova in fondo alle gerarchie di Mikel Arteta e rischia di non vedere più il campo per il resto della stagione: il centravanti titolare infatti è Pierre-Emerick Aubameyang, la sua riserva è Alexandre Lacazette e infine sembra esserci Eddie Nketiah, prima che la scelta ricada sul giovane prodotto del vivaio.
La sua esclusione contro il Wimbledon, proprio in favore di Eddie Nketiah, ha sorpreso, soprattutto data la situazione contrattuale dell’attaccante scelto per partire titolare: a fine stagione, infatti, Eddie Nketiah sarà libero di accasarsi ovunque vorrà e non sembrano esserci grossi spiragli per un rinnovo.
Forse verrà ceduto in gennaio ma, anche se fosse, Folarin Balogun sarebbe comunque chiuso dai due veterani e avrebbe pochissime occasioni per mettersi in mostra.
Che la scelta giusta sia il prestito? Visto quello che combina con la U23, lasciarlo tra le riserve sarebbe uno spreco:
Passiamo ora a Bernd Leno, che ha perso il posto in favore di Aaron Ramsdale e dovrà lavorare duro per riconquistarlo. La situazione del tedesco è meno preoccupante, visto che ogni Club deve avere due portieri in grado di competere l’uno con l’altro, ma con il mondiale all’orizzonte e la concreta possibilità di diventare il numero uno della Germania, Bernd Leno potrebbe spazientirsi e spingere per una cessione durante il mercato invernale.
Sarebbe un peccato se il rapporto tra l’ex portiere del Bayer Leverkusen e l’Arsenal finisse male, perchè in fin dei conti Bernd Leno è stato uno dei migliori giocatori negli ultimi due anni, ma non è nemmeno possibile ritrovarsi un altro giocatore separato in casa, dopo la fatica immane che il Club ha dovuto fare per sbarazzarsi di alcuni elementi non più congeniali al progetto di Mikel Arteta.
Teoricamente parlando, il tedesco potrebbe avere due sole occasioni per soverchiare le gerarchie: contro il Leeds in Carabao Cup tra tre settimane o in FA Cup, contro un avversario ancora da definire, ad inizio gennaio. Basteranno per convincere il tedesco a continuare a lottare e non ritrovarsi un’altra serpe in seno?
Infine l’assenza che mi preoccupa di più, ovvero quella di Gabriel Martinelli: il brasiliano si è visto contro Brentford e Chelsea in Premier League, quando la squadra era incompleta e impreparata, e in Carabao Cup contro West Brom e Wimbledon, senza mai davvero lasciare il segno ma soprattutto senza mai completare i 90 minuti.
Zero gol, zero assist e la solita sensazione di estraneità agli schemi di Mikel Arteta, un brutto segnale per il futuro del brasiliano: a volte il suo modo di giocare istintivo potrebbe fare un gran bene ad una squadra endemicamente prevedibile, eppure lo spagnolo opta spesso per altri profili, altri attaccanti, altre caratteristiche.
Non so quanto potrà andare avanti questa situazione, soprattutto se pensiamo a come la fascia sinistra sia ormai puntualmente occupata da centrocampisti puri come Emile Smith Rowe o Bukayo Saka, giocatori in grado di tessere la manovra e rifinire ma soprattutto di non perdere il pallone con troppa frequenza.
Gabriel Martinelli è ancora molto giovane ma ha bisogno di giocare, cosa che avrebbe potuto fare se ci fossero ancora i giovedì di Europa League (la Conference League non la conto…) ad offrire opportunità regolari, anziché aspettare una vita tra due partite di coppa.
Che un prestito in gennaio possa fargli bene? Mikel Arteta da centravanti non lo vede e a sinistra ormai i giochi sembrano fatti, ha senso restare in panchina quasi tutta una stagione o sperare nell’indisponibilità di un compagno?
Vale la pena essere il jolly da mettere in campo nelle situazioni più disperate, ammesso e non concesso che Mikel Arteta cambi le sue gerarchie?
Tre giocatori con i minuti contati, sia in senso buono che in quello cattivo…