Brutti! Brutti! Brutti! C’era un giocatore a terra e non avete nemmeno restituito il pallone!
È proprio vero che la ruota gira per tutti, solo che in tanti hanno la memoria corta…
Claudio Ranieri e il Watford si sono lamentati dell’azione da cui è scaturito il gol vittoria, perchè avremmo dovuto restituire il pallone che Rose aveva volontariamente messo fuori perchè un compagno di squadra era a terra. Dopo anni durante i quali siamo stati presi a calci, ridicolizzati perchè troppo “soft”, additati come colpevoli dei nostri stessi terribili infortuni perchè troppo leggeri e dopo che alcuni manager, giornalisti e arbitri avevano creato una cultura anti-Arsenal tale da permettere che i nostri giocatori potessero essere bullizzati impunemente, ora sono loro a piangere.
Ooooooh, come mi dispiace.
Non me la prendo con Claudio Ranieri, un gentiluomo, ma trovo ironico che ora l’Arsenal venga incolpato di giocare duro e giocare sporco: quando una squadra commette dodici falli in quarantacinque minuti e la metà de propri giocatori resta regolarmente a terra, spesso senza motivo, è difficile poi venire a piangere perchè non restituiamo il pallone. Avete giocato col fuoco e vi siete bruciati, spero vi servirà da lezione.
Quella contro il Watford poteva essere una partita trabocchetto, soprattutto dopo un primo tempo che ci ha visti dominare e non trovare la via della rete: un gol annullato a Bukayo Saka, un rigore sbagliato da Pierre-Emerick Aubameyang e una paratona di Foster su Gabriel ci hanno infatti bloccati sul pareggio, mentre il Watford usava le maniere forti e l’abritro esitava troppo con i cartellini (erano due per parte all’intervallo, incredibilmente).
Nonostante la giornata no di Pierre-Emerick Aubameyang, che ha sbagliato un rigore e fatto annullare un gol altrimenti regolarissimo a Martin Ødegaard, l’assenza di Thomas Partey a centrocampo e Alexandre Lacazette troppo solo contro la difesa avversaria, abbiamo avuto la forza di non mollare e di non farci prendere dalla frenesia, senza tuttavia rinunciare ad attaccare con molti uomini oltre la linea del pallone.
La partita di ieri sarebbe potuta finire male, come certi pomeriggi passati a rincorrere un gol e Arsène Wenger che mandava in campo tutti gli attaccanti e i trequartisti a disposizione, salvo poi incassare l’inevitabile contropiede assassino degli avversari e andare a casa con tanti rimpianti; invece, la partita di ieri mi ha ricordato altri pomeriggi, ben più interessanti, durante i quali gli avversari semplicemente non potevano uscire dalla morsa nella quale erano stati messi a forza.
Erano gli anni d’oro dell’Arsenal, che grazie alla qualità del proprio reparto offensivo poteva piantare le tende sulla trequarti avversaria e restarci fino a trovare il gol, anche a costo di lasciare solo due difensori dietro perchè a livello fisico eravamo insuperabili: i vari Sol Campbell, Ashley Cole e Kolo Touré erano in grado di recuperare terreno a qualsiasi avversario, proprio come fanno oggi Nuno Tavares, Kieran Tierney, Takehiro Tomiyasu, Gabriel e Ben White mentre Bukayo Saka, Emile Smith Rowe, Alexandre Lacazette, Thomas Partey e Pierre-Emerick Aubameyang cercano il chiavistello giusto per aprire la retroguardia avversaria.
Questo Arsenal, e mi sembra incredibile anche solo pensarlo, sembra aver trovato l’equilibrio tra le qualità fisiche e quelle tecniche, la ricetta definitiva per schiacciare il proprio avversario in difesa e poter controllare eventuali sortite improvvise.
Il modo in cui abbiamo continuato ad attaccare senza rischiare nulla, tenuto alta la pressione sulla difesa avversaria e piegato la resistenza di un avversario tosto dev’essere sottolineata, soprattutto perchè la nostra è la rosa più giovane della Premier League e se c’è una cosa che i giovani non hanno, quella è la pazienza.
Ondata dopo ondata, sovrapposizione dopo sovrapposizione, abbiamo finito col piegare il Watford e andarci a prendere una vittoria che ci proietta in zona Europa.
Questo Arsenal ha molto più carattere di quanto possa sembrare, attenzione a non farci arrabbiare!