Joe Willock torna a casa, almeno lo spazio di un pomeriggio.
Il centrocampista, cresciuto nel vivaio, è passato in maniera definitiva al Newcastle United l’estate scorsa, dopo un periodo in prestito semplicemente stellare.
La sua cessione ha diviso la tifoseria tra chi avrebbe voluto trattenerlo, date le sue qualità realizzative e le lacune del nostro centrocampo, e chi considerava la cifra (20 milioni di sterline) troppo importante per essere rifiutata.
Joe Willock è un giocatore molto difficile da inquadrare, sia a livello tattico che a livello tecnico, perché possiede un profilo unico: è bravissimo negli inserimenti ma non dà garanzie in fase di costruzione; può recuperare tanti palloni ma in un centrocampo a due non offre abbastanza protezione alla retroguardia e sa muoversi tra le linee ma non ha la visione di gioco necessaria per confezionare l’ultimo passaggio.
Questo suo profilo old school, da numero otto classico, era diventato un problema per Unai Emery e Mikel Arteta, che pure hanno provato a trovargli una collocazione in campo ma senza successo.
Vederlo segnare dieci gol in mezza stagione passata a St. James’s Park ha fatto un certo effetto, soprattutto in un momento durante il quale la squadra faceva una fatica terribile a creare occasioni da gol e il nostro centrocampo era a chilometri di distanza dall’area di rigore avversaria, e forse ha fatto perdere un po’ di prospettiva rispetto al valore reale del giocatore.
Tipicamente, Joe Willock ha vissuto un periodo d’oro, di quelli che ogni tanto capitano ai giocatori, durante il quale ogni pallone che ha toccato si trasformava in gol ma fortunatamente Edu e Mikel Arteta hanno saputo vedere al di là della forma momentanea e dare un giudizio più globale del giocatore e del potenziale che possiede.
Razionalmente, non c’era altra scelta che cedere Joe Willock davanti ad una cifra come quella messa sul piatto dal Newcastle, perché l’alternativa era lasciarlo in panchina e perderlo a parametro zero, oppure per una cifra molto bassa.
Se gli acquisti di Nuno Tavares e Takehiro Tomiyasu hanno dato una direzione al mercato in entrata dell’Arsenal, la cessione di Joe Willock deve diventare l’esempio ultimo per determinare la strategia in uscita, perché non possiamo più permetterci altri errori dopo aver perso così tanti giocatori a parametro zero.
Dopotutto, anche questo è un modo per fare la differenza per il Club nel quale si è cresciuti, anche se non è il più romantico.