L’Anteprima: Manchester United v Arsenal

Il Teatro dei Sogni: per noi o per loro?
La partita di Old Trafford è un crocevia per entrambe le squadre, perché molte delle ambizioni europee passano proprio da lì.

Una vittoria e saremmo a pieno titolo tra le pretendenti per il quarto posto, una sconfitta e si ricomincia da capo (o quasi).

LA CONFERENZA STAMPA

Nulla di nuovo dall’infermeria ma c’è speranza per il nostro Starboy, secondo Mikel Arteta:

“Granit (Xhaka) e Sead (Kolasinac) sono ancora fuori, Bukayo Saka è in dubbio […] ma sono speranzoso. Dobbiamo valutare anche altri giocatori, che hanno subìto qualche colpo contro il Newcastle.”

Scelte obbligate a parte, il manager spagnolo si trova di nuovo a dover scegliere tra Nuno Tavares e Kieran Tierney, assente da cinque partite:

“Kieran (Tierney) ha saltato qualche partita per infortunio, poi è subentrato Nuno Tavares e ha dimostrato di meritarsi il posto”

Fiducia ai giovani ma soprattutto fiducia a chi sta giocando bene, al di là della carta d’identità. Sarebbe stato semplice escludere il portoghese (e Albert Sambi Lokonga) dopo Anfield ma Mikel Arteta ha scelto di fidarsi e ora continua sulla linea che ha tracciato.

Qualche parola infine sul mercato di gennaio, anche se di circostanza:

“Ne discutiamo ogni settimana […] ciò che succederà in gennaio avrà ripercussioni sulla squadra. Come sapete abbiamo qualche giocatore che vive una situazione d’incertezza e quindi dobbiamo pianificare per gennaio e per l’estate […] non mi aspetto grossi movimenti ma dobbiamo restare all’erta.”

L’AVVERSARIO

Che tipo di squadra sarà il Manchester United? Ce lo siamo chiesti durante l’ultimo episodio di Clock End Podcast e la risposta per ora è sconosciuta. Con Ralf Rangnick ancora in attesa di poter sbarcare a Manchester, la squadra è affidata a Michael Carrick e quindi la mano del nuovo manager non si vede.

Reduci da un prezioso pareggio a Stamford Bridge contro il Chelsea, ottenuto schierando la squadra con un 4-4-2 privo di Cristiano Ronaldo, i Red Devils hanno interrotto la serie di sconfitte ma restano fermi ad una sola vittoria nelle ultime otto partite di Premier League, un bottino magrissimo e difficile da giustificare, vista la rosa.

Il Manchester United però è in ripresa, con Jadon Sancho che finalmente lascia intravedere le qualità che lo hanno portato ad essere uno degli attaccanti più appetiti d’Europa, e quindi sarà un avversario ostico.

Ammesso che lo schieramento tattico sia lo stesso visto contro il Chelsea, è possibile che Michael Carrick faccia qualche cambio, primo su tutti il reintegro di Cristiano Ronaldo al posto di Rashford e quello di Maguire al centro della difesa, verosimilmente al posto di Bailly.

Da valutare le condizioni di Pogba, Greenwood e Cavani, mentre Varane e Shaw non ci saranno.

CASA ARSENAL

Cosa significherebbe vincere a Old Trafford? Facile, vorrebbe dire che questa squadra può lottare per l’Europa. Meno semplice sarà invece riuscire a portare a casa il bottino pieno, perché il Manchester United dispone di una lista infinita di individualità in grado di decidere la partita.

Il grande dubbio in casa Arsenal riguarda Bukayo Saka, uscito per infortunio contro il Newcastle, la cui assenza rischia di scombinare tutti i piani di Mikel Arteta. Le alternative, infatti, si chiamano Nicolas Pépé e Gabriel Martinelli, due giocatori completamente diversi rispetto al centrocampista inglese. Nessuno dei due offre la stessa sicurezza in fase di palleggio e nè l’uno, né l’altro é altrettanto bravo a farsi trovare tra le linee, quindi l’intero sistema di gioco ne risentirebbe.

Oltre al recupero di Bukayo Saka, un altro elemento fondamentale se vogliamo nutrire speranze di vittoria sarà la prestazione a centrocampo di Thomas Partey: il ghanese, che in occasione della vittoria a Old Trafford della scorsa stagione era stato monumentale, fatica a trovare il ritmo giusto e ad imporsi come potrebbe. Finora lo abbiamo visto solo a sprazzi, ne abbiamo apprezzato le qualità solo occasionalmente, una narrazione che deve assolutamente cambiare affinché la squadra possa fare un ulteriore passo in avanti.

Dati alla mano, vincere a Old Trafford contro questo Manchester United non è impossibile ma molto dipenderà dalla preparazione mentale dei giocatori: i Red Devils proveranno ad aggredire e mettere sotto pressione i nostri difensori centrali, in modo da soffocare immediatamente la nostra manovra, sarà quindi fondamentale farsi trovare pronti e mantenere la lucidità necessaria a saltare la prima linea di pressione. Una volta arrivati sulla trequarti, allora i padroni di casa rischiano di andare davvero in difficoltà.

IL DUELLO CHIAVE

Martin Ødegaard contro Scott McTominay e Emile Smith Row contro Nemanja Matic: la partita la vincerà chi avrà la meglio nella battaglia sulla trequarti, dove i padroni di casa opporrano muscoli e centimetri alle nostre qualità tecniche.

Per estensione, anche il duello tra Thomas Partey e Bruno Fernandes sarà decisivo, perché il portoghese è l’unico giocatore in grado di legare una linea mediana solitamente molto bassa e gli attaccanti, spesso isolati.

All’altra estremità del campo attenzione ovviamente a Jadon Sancho e uno tra Kieran Tierney e Nuno Tavares. L’inglese è l’uomo del momento in casa Manchester United e sarà il pericolo numero uno per la nostra difesa.

LA FORMAZIONE

Ramsdale, Tomiyasu, White, Gabriel, Tavares, Thomas, Sambi Lokonga, Saka, Ødegaard, Smith Rowe, Aubameyang

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