L’Anteprima: Everton v Arsenal

Maledetto United. Un film sulla breve storia di Clough al Leeds e un’imprecazione fin troppo abituale.
La sconfitta di Old Trafford ci ha fatti ripiombare nel dubbio, non tanto per il risultto in sé quanto per il modo in cui è arrivata, contro un avversario apparso spesso in grande difficoltà.

Troppi errori, troppa passività, troppo rispetto per il nome del Club che stavamo affrontando, nonostante una squadra che è davvero poca cosa.

Ora ci attende un’altra squadra in grande difficoltà, l’Everton di Benítez: che Arsenal vedremo?

LA CONFERENZA STAMPA

Mikel Arteta è il grande ex di giornata, dopo aver vestito la maglia dell’Everton per stagioni ed aver indossato la fascia di capitano per i Toffees. Lo spagnolo conosce bene il Club e i suoi tifosi:

“L’Everton è una squadra che vuole rimettere a posto le cose e vincere, lunedì sera a Goodison so cosa dobbiamo aspettarci sotto i riflettori, con i loro tifosi, quindi sarà una partita difficile.”

Il manager spagnolo di è soffermato a lungo sulla pressione che pesa sulla sue spalle e su quelle di Rafa Benítez, come su altri manager della Premier League.

“Ci sono tante squadre che attraversano un periodo di scarsa forma perché questo è un campionato molto competitivo e non appena perdi una partita o due, la pressione sale per tutti. Succede anche qui (a Goodison Park) ma per me resta un posto speciale, quindi non vedo l’ora di arrivare.”

In chiusura, Mikel Arteta è tornato sulla sconfitta di Old Trafford e soprattutto sull’apporto dei senatori, su tutti Pierre-Emerick Aubameyang:

“Ho detto che i veterani devono guidare e i giovani devono seguire. Abbiamo bisogno di questo tipo di equilibrio sia in campo che fuori. Ci stiamo arrivando [a quell’equilibrio] ma dobbiamo continuare a lavorare per non dipendere troppo da uno o l’altro gruppo, che non diventino due squadre separate. [A proposito di Aubameyang] è chiaro che quando il tuo attaccante principale non segna sei preoccupato, percò sta lavorando al meglio. Sa a che punto abbiamo bisogno dei suoi gol ma al momento non arrivano, però per tutto il resto che è chiamato a fare lo sta facendo al massimo delle sue possibilità.”

L’AVVERSARIO

Rafa Benítez è sotto pressione dopo la brutta sconfitta nel Merseyside Derby, finito quattro a uno per il Liverpool. Il manager spagnolo, che aveva il compito di consolidare le ambizioni del Club e guidarlo verso le posizioni europee, si ritrova in una posizione di classifica molto delicata e il serio pericolo di lottare per la salvezza, più che per l’Europa.

Da Pickford a Godfrey, passando per Allan e soprattutto Rondón, sono tanti i giocatori che non stanno rendendo come potrebbero e faticano ad uscire da una spirale negativa che sta trascinando tutto il gruppo verso i quartieri bassi della classifica.

L’ultima vittoria dei Toffees risale al 25 settembre, quando i gol di Townsend e Doucouré avevano piegato il Norwich, ma da allora l’Everton ha fatto registrare due pareggi e ben sei sconfitte nelle otto giornate di campionate disputate. Il 4-4-2 di Benítez sembra male adattarsi alla squadra e soprattutto al momento che i Toffees stanno vivendo, tuttavia è improbabile che l’ex Valencia, Liverpool e Newcastle voglia cambiare.

Nonostante le difficoltà attuali, l’Everton possiede alcune individualità in grado d’incidere marcatamente sulla partita, in primis il brasiliano Richarlison e l’esterno Gray, oltre al terzino francese Digne, pericolosissimo sui calci piazzati.

CASA ARSENAL

La novità di giornata, in casa Arsenal, è il recupero lampo di Granit Xhaka, che eppure sarebbe dovuto restare fuori fino all’anno nuovo. Lo svizzero, invece, ha bruciato le tappe e ha già ripreso ad allenarsi col gruppo, quindi sarà molto presto a disposizione di Mikel Arteta.

Purtroppo questa è l’unica nota positiva, al momento, perché il tre a due incassato contro il Manchester United ha riportato a galla frustrazioni e dubbi che parevano finalmente essere alle nostre spalle.

Se la situazione di classifica resta positiva, le sensazioni rispetto al post-Newcastle sono molto diverse perché la squadra vista a Old Trafford non sembra abbastanza equipaggiata per restare agganciata al treno che porta in Champions League. La vittoria del West Ham contro il Chelsea apre una piccola voragine e quelle di Tottenham e Manchester United ci spingono al settimo posto (con una partita in meno rispetto ai Red Devils)

La reazione, se davvero vogliamo giocarci un posto in Europa, dev’essere immediata e ciò significa vincere a Goodison Park contro l’Everton.

IL DUELLO CHIAVE

Difficile prevedere quale zona del campo possa essere quella che deciderà la partita, perché a trovarsi l’una di fronte all’altra sono due squadre impaurite, preoccupate e nervose. In questo caso tocca all’estro individuale, alla giocata estemporanea, quindi l’osservato numero uno è Richarlison: il brasiliano sarà il pericolo numero uno e opererà probabilmente nell’area occupata da Gabriel.

In casa Arsenal invece sarà Bukayo Saka a interpretare il ruolo di mattatore, con le sue qualità tecniche e fisiche: l’esterno inglese, entrato a partita in corso contro il Manchester United, dovrebbe partire titolare a Goodison Park e provare a sfondare sulla fascia occupata da Digne, non sempre irreprensibile in fase difensiva.

LA FORMAZIONE

Ramsdale, Tomiyasu, White, Gabriel, Tierney, Thomas, Sambi Lokonga, Saka, Ødegaard, Martinelli, Aubameyang.

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