Due Pezzi

Questa squadra piace, c’è poco da dire.
Le ultime uscite, tolte le disastrose trasferte a Old Trafford e Goodison Park, sono state ottime.

Undici vittorie e due pareggi in sedici partite di Premier League da quando siamo usciti a pezzi dall’Etihad Stadium e, dato molto più rilevante, da quando la squadra ha assunto la fisionomia che vediamo oggi, ovvero dopo la chiusura del mercato estivo.
Trentadue gol fatti, nove clean sheet, quattordici gol subiti di cui quattro solo ad Anfield e uno su rigore, contro il Leeds.

Impossibile storcere il naso di fronte a questo ruolino di marcia, anche se abbiamo perso malamente contro Manchester United e Everton o se abbiamo riacciuffato all’ultimo la partita interna contro il CrystalPalace. Non siamo ancora diventati grandi ma la crescita ormai è innegabile.

Ciò detto e come sottolineato da Mikel Arteta dopo la partita contro il Norwich, questa squadra può ancora migliorare sotto diversi aspetti, il primo dei quali resta la continuità. Le parole del manager, in questo senso, sono particolarmente sagge: “Abbiamo ancora un grande margine di miglioramento ed è su questo che sono concentrato, consolidare ciò che facciamo già molto bene in modo da ottenere i risultati e la continuità che ci permettono di migliorare in altre aree, i risultati poi arriveranno”.

Se prestazioni come quella contro il West Ham o il Leeds o il Norwich diverranno la norma, allora Mikel Arteta potrà iniziare a lavorare sul passo successivo, quello che dovrebbe portarci a lottare con Chelsea, Liverpool e Manchester City per il titolo. È un percorso ancora lunghissimo, ovviamente, soprattutto perchè la rosa attuale non è abbastanza equipaggiata per competere con le altre grandi, quindi ogni balzo in avanti è legato a doppio filo a come Edu e Mikel Arteta rinforzeranno l’organico.

Il compito del Club oggi sembra molto più semplice di quanto non sembrasse l’estate scorsa, quando la rosa era male assortita e sbilanciata tra i reparti, per non parlare della mancanza di un’identità chiara. L’Arsenal dell’estate 2021 era costruito su un attaccante incapace di venire incontro e giocare con i compagni, aveva due terzini destri con grossi limiti fisici e tecnici, un solo terzino sinistro, un solo centrocampista capace di giocare tra le linee e due centrali di difesa lenti e limitati in fase di costruzione.

Oggi, a fine anno solare, la squadra ha una strategia di gioco sempre più chiara, interpreti che si adattano alla perfezione alle attese del manager e la consapevolezza tipica di chi ha assorbito certe nozioni e certi automatismi.
Ora si tratta di migliorare dove necessario, apportare il tocco finale, un compito se possibile ancora più complesso.

Se spettasse a me prendere la decisione, le priorità sarebbero un attaccante in grado di fare il lavoro di Alexandre Lacazette ma meglio e più a lungo e un centrocampista da affiancare a Thomas Partey, mandando così definitivamente in pensione Granit Xhaka. Lo svizzero è un buon giocatore ma ha limiti incorreggibili, quindi è tempo di trovare un centrocampista capace di abbinare qualità di palleggio e dinamismo (oltre ad essere in grado di non prendere a capocciate il primo avversario che passa).

Due pezzi per continuare a montare questo puzzle che sta rivelando un’immagine abbagliante, rimasta finora nascosta. Probabilmente ero l’unico ma non credevo fosse così indispensabile rinforzare il reparto difensivo, eppure Aaron Ramsdale, Ben White e Takehiro Tomiyasu hanno rivoluzionato l’intera squadra e il nostro modo di giocare. Allo stesso modo, dobbiamo andare a migliorare due aree nelle quali i giocatori attuali stanno facendo bene, forse anche molto bene, perché ormai il “molto bene” non è più sufficiente.

La sessione di mercato dell’estate scorsa è stata un successo, quindi Edu e Mikel Arteta meritano di avere carta bianca sui giocatori da portare all’Arsenal – che si tratti di nomi di primissimo piano o di altri giocatori meno conosciuti.
Se l’Arsenal inizierà la prossima stagione con un centravanti nuovo di zecca e un centrocampista che venga a completare e rinforzare il reparto, allora il percorso di crescita andrà avanti, con tutte le aspettative e l’eccitazione che ne derivano.

Il salto di qualità dipende dai prossimi due pezzi.

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