L’Anteprima: Arsenal v Manchester City

Mamma il City!
I primi della classe arrivano all’Emirates Stadium da favoriti e forti di una striscia di cinque vittorie consecutive in casa nostra. Come fermarli? Come batterli?

Razionalmente parlando, le forze in campo sono troppo sbilanciate in favore degli avversari per poter credere di potercela giocare, tuttavia il nostro rendimento tra le mura amiche è migliorato tanto negli ultimi mesi, quindi un briciolo di speranza resta.

La sconfitta dell’andata aveva aperto una crisi che sembrava insanabile e, allo stesso tempo, dato il via ad una serie di risultati e prestazioni esaltanti, che ci ha portati dall’ultimo al quarto posto nello spazio di un girone. La gara di ritorno è la chiusura di un cerchio e, si spera, un altro crocevia importante per il nostro futuro immediato.

L’AVVERSARIO

Dieci vitttorie di fila in Premier League, una sola sconfitta nelle ultime diciannove partite di campionato.
Gli uomini di Pep Guardiola sembrano essere una macchina inarrestabile e contano già otto punti di vantaggio sul Chelsea e nove sul Liverpool, che però deve recuperare una partita, oltre ad avere il miglior attacco e la miglior difesa.

La vittoria numero dieci è arrivata a casa del Brentford grazie ad un gol di Foden, con giocatori come Sterling, Mahrez, Gündogan e Zinchenko a riposo in panchina, pronti per tornare nell’undici titolare all’Emirates Stadium. Difficile sapere quale sarà lo schieramento tattico che sceglierà Guardiola, soprattutto per quanto riguarda centrocampo e attacco: se la formazione è un 4-3-3, sono gli interpreti a determinare come giocherà la squadra e quali aree prenderà di mira.

Guardiola dovrebbe recuperare Walker, che ha ripreso ad allenarsi col resto del gruppo.

CASA ARSENAL

Come si affronta un avversario come il Manchester City?

La storia recente dice che siamo arrivati a nove sconfitte consecutive contro i Citizens, di cui cinque all’Emirates Stadium durante le quali abbiamo sempre incassato almeno un gol nei primi quindici minuti della partita. Abbiamo fatto addirittura peggio nelle ultime due partite interne contro il Manchester City, prendendo gol entro il primo minuto di gioco.

L’assenza di Mikel Arteta in panchina e di svariati giocatori a causa del Covid-19 non rende il compito più facile, tuttavia l’assenza di vere pressioni sulla squadra potrebbe essere benefica; nessuno può legittimamente aspettarsi una vittoria contro i primi della classe, quindi tutto ciò di positivo che riusciremo a portare a casa sarà bonus.

Quella contro il Manchester City sarà l’ultima apparizione di Thomas Partey, Nicolas Pépé e Mohamed Elneny prima della Coppa d’Africa, mentre Pierre-Emerick Aubameyang è già partito per Dubai, dove ritroverà il resto della nazionale gabonese.

IL DUELLO CHIAVE

Difficile identificare un duello che possa essere più decisivo di altro, quando l’avversario è il Manchester City.
Non è un duello nel senso classico del termine ma sarà fondamentale l’approccio alla gara e soprattutto la tenuta del nostro centrocampo e della nostra difesa contro il pressing iniziale del City. Come accennato, abbiamo preso troppi gol troppo presto, in passato, quindi passare indenni attraverso la prima ondata avversaria sarà decisivo.

Per ciò che riguarda le individualità, Granit Xhaka e Thomas Partey dovranno essere bravi a leggere gli inserimenti di Gündogan e de Bruyne, senza farsi attrarre troppo dal pallone. All’altra estremità del campo, Bukayo Saka e Gabriel Martinelli dovranno attaccare instancabilmente Zinchenko e Cancelo, a volte isolati nelle rispettive zone di campo.

LA FORMAZIONE

Ramsdale, White, Holding, Gabriel, Tierney, Xhaka, Thomas, Saka, Ødegaard, Martinelli, Lacazette.

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