150 Volte NO

Settanta di qua, sessanta di là, cinque a questo, otto a quello…è arrivato il conto!
Sono di ieri le indiscrezioni della stampa inglese sulle cifre dall’affare che potrerebbe Dušan Vlahović alla corte di Mikel Arteta.

Tra costo del cartellino, ingaggio su contratto quinquennale e marchette varie, la cifra lorda è pericolosamente vicina ai CENTOCINQUANTA MILIONI DI STERLINE.
Come? Cosa? Non ho sentito bene…

Saranno pure lordi ma sono francamente troppi. Sono convinto che il serbo sia già un buonissimo attaccante e che possa diventare uno tra i migliori in Europa ma, a queste cifre, il rischio è semplicemente troppo grande. Un Club che si vuole autosostenibile come l’Arsenal e che manca dalla Champions League da cinque stagioni non può permettersi il rischio di sbagliare un acquisto di questa portata, pena tornare indietro di un paio d’anni in quanto a programmazione e costruzione.

Nel calcolo rischi-benefici (tanto di moda in tempo di Covid), il rischio è davvero troppo grande, soprattutto se consideriamo che il giocatore, per quanto pubblicato dalla stampa, non sembra poi così convinto di approdare all’Arsenal se non come tappa intermediaria nella sua breve carriera; di per sé non ci sarebbe nulla di male nel fatto che Dušan Vlahović consideri l’Arsenal un passaggio e non un approdo, la questione semmai è sapere se l’Arsenal potrebbe rivendere il serbo a profitto, dato l’ingaggio che si porterebbe dietro.

Il problema infatti non sono tanto i 70 milioni di sterline per il cartellino, a preoccuparmi di più sono gli oltre 14 milioni lordi che gli verseremmo ogni anno per un intero lustro; un ingaggio così proietterebbe Dušan Vlahović tra i giocatori più pagati nella rosa attuale, dietro a Pierre-Emerick Aubameyang e davanti Alexandre Lacazette e Thomas Partey.
Non per fare il socialista a tutti i costi ma quali sarebbero le conseguenze di una tale decisione, all’interno dello spogliatoio? Cos’ha fatto fino a qui il signor Dušan Vlahović per meritare questo paycheck mastodontico?

Storicamente, pagare il giusto stipendio ai giocatori in rosa non è mai stato il nostro punto forte: 18 milioni a Mesut Özil, 13 milioni a Pierre-Emerick Aubameyang, 10 milioni a Willian…ecco, l’idea di dare così tanti soldi ad un attaccante emergente mi sembra fin troppo in linea con una delle nostre peggiori tradizioni.

L’estate scorsa siamo stati molto bravi nel tenere il monte ingaggi su livelli più che accettabili, anche per giocatori per i quali abbiamo pagato una cifra molto alta per il cartellino: Ben White, ad esempio, intasca 6 milioni l’anno (meno di Nicolas Pépé e Héctor Bellerín, per intenderci), Takehiro Tomiyasu non arriva a 3 e Aaron Ramsdale si ferma a 2 scarsi, così come – udite, udite – Bukayo Saka.
Nella rosa attuale, Pierre-Emerick Aubameyang è l’eccezione, non la regola – e come tale dovrebbe rimanere. Se paghiamo più di 10 milioni netti a Dušan Vlahović, come dovrà comportarsi il Club nei confronti dei giocatori appena citati?
Oggi il serbo è sotto contratto con la Fiorentina per meno di 2 milioni a stagione e vedrebbe quindi il proprio stipendio più che sestuplicato, un’operazione faraonica e difficilmente giustificabile con il solo potenziale del giocatore, per quanto appetibile.

Dovesse arrivare a fare sfracelli, l’Arsenal avrebbe svoltato definitivamente; dovesse arrivare e fare flop, il conto da pagare sarebbe insostenibile.

Edu e Mikel Arteta si giocherebbero la carriera, su un acquisto così.

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