Il ritorno di Pierre-Emerick Aubameyang è accompagnato da brutte notizie.
Dopo l’annuncio della Federazione Gabonese, gli attriti tra il giocatore, il manager e i tifosi sembrano invecchiati di secoli.
L’attaccante ed ex-capitano infatti è stato rimandato a Londra per effettuare accertamenti sulle lesioni cardiache riscontrate durante i controlli sanitari effettuati dallo staff della Nazionale gabonese, che stava valutando il recupero dell’attaccante dopo l’infezione da Covid-19.
Nel comunicato ufficiale si legge quanto segue:
“La Federazione Calcistica del Gabon ha deciso di rendere i giocatori Pierre-Emerick Aubameyang e Mario Lemina disponibili per i rispettivi Club affinché possano continuare ad effettuare approfonditi esami clinici.”
Una nota scarna, alla quale hanno fatto seguito voci di presunte azioni disciplinari nei confronti dei due giocatori, che hanno prontamente smentito attraverso i loro social media. Indiscrezioni a parte, questa è una svolta inattesa nella storia che accomuna il centravanti gabonese, Mikel Arteta e l’Arsenal: ammettendo, come speriamo tutti, che le complicazioni cardiache riscontrate dallo staff medico della federazione gabonese si rivelino essere passeggere e quindi completamente guaribili, questo plot twist rischia di avere ripercussioni sulla seconda metà della stagione in corso, sia per il giocatore che per il Club.
Prima che venisse a galla questa notizia, infatti, Pierre-Emerick Aubameyang e l’Arsenal erano separati in casa: Mikel Arteta lo aveva privato della fascia di capitano e lasciato fuori dai convocati, puntando tutto su Alexandre Lacazette e due ali ad approfittare delle sue sponde. Una transizione apparentemente rischiosa si è dimostrata essere la più facile di tutte, tanto che la squadra ha vinto e segnato di più, senza il gabonese.
La possibilità di un suo trasferimento già in gennaio sembrava concreta, soprattutto alla luce delle voci che danno il Club interessato ad ingaggiare un centravanti fin da subito.
I recenti problemi di salute del gabonese, che per fortuna sembrano comunque essere lievi, hanno completamente bloccato qualsiasi affare in uscita che riguardasse l’ex capitano e restituito a Mikel Arteta un giocatore che, pur senza speculare troppo, lo spagnolo forse considerava già perso.
Cosa fare, adesso?
Ammesso che i rapporti tra i due siano riparabili, forse Mikel Arteta dovrebbe considerare l’ipotesi di reintegrare Pierre-Emerick Aubameyang, soprattutto alla luce della cessione di Folarin Balogun al Middlesbrough e della situazione contrattuale di Eddie Nketiah. Questa svolta inattesa potrebbe restituire al Club un giocatore che, da quando è arrivato all’Arsenal, ha segnato 92 gol in 142 presenze da titolare, anche se questi numeri sono oggettivamente in declino, da diciotto mesi a questa parte.
Se è vero che Pierre-Emerick Aubameyang non può e non deve più essere considerato come la pièce maîtresse del progetto, sia per ragioni disciplinari che per ragioni tattiche, Mikel Arteta potrebbe pensare ad un ruolo da super-sub per il gabonese, le cui qualità di finalizzatore potrebbero far molto comodo alla squadra in certi specifici frangenti.
Ammesso e non concesso che l’attaccante abbia ancora voglia di finire in bellezza la sua avventura londinese e non essere ricordato come un bamboccione capriccioso, questo ruolo privo di qualsiasi responsabilità potrebbe calzargli a pennello e restituire un po’ di lustro alla sua immagine, intaccata pesantemente dall’ultima diatriba con il manager spagnolo.
Da protagonista in una squadra che annaspa a riserva di lusso in una squadra che incanta, un salto che rischia di fare male all’ego di Pierre-Emerick Aubameyang ma che potrebbe rivelarsi giusto per tutti.
Proviamoci, almeno.