Wembley all’orizzonte, ancora una volta.
Niente FA Cup, però, questa volta c’è in ballo la finale di Carabao Cup, dalla quale manchiamo dal 2018.
In quell’occasione ci avevano pensato Aguero ma soprattutto Skhodran Mustafi a decidere la partita in favore del Manchester City. Prima di pensare alla finale, tuttavia, c’è una semifinale da giocare contro il Liverpool di Klopp.
LA CONFERENZA STAMPA
“Quando una squadra è venuta da noi per detto che non avrebbero potuto giocare, non abbiamo mai pubblicamente contestato la richiesa. Ci sono la Premier League e la FA per quello.”
Ad Antonio Conte e al Tottenham devono essere fischiate le orecchie. Il manager ha poi risposto per le rime al linciaggio mediatico subìto dal Club in seguito al rinvio del derby:
“Quando abbiamo giocato le tre prime partite del campionato, mentre le altre squadre rimandavano le partite, e abbiamo provato a secondere in campo, ci hanno ammazzati […] difenderemo questo Club con le unghie e con i denti. Non permetteremo a nessuno di danneggiare il nostro buon nome o provare a mentire su avvenimenti mai successi. Commettermo degli errori e alzeremo la mano ma difenderemo il nostro Club in maniera molto decisa”
Il manager ha poi concluso senza far trapelare notizie circa la disponibilità dei giocatori e i vari recuperi, che fossero legati al Covid oppure no:
“Non posso e non voglio (dare informazioni sui giocatori) perché non voglio concedere nessun vantaggio, scusate! Abbiamo qualche problema, problemi che vanno risolti e che ci hanno impedito di giocare l’ultima partita ma, lo capirete, vogliamo tenere tutto tra le mura di casa nostra.”
L’AVVERSARIO
Fermati sullo 0-0 ad Anfield nonostante un uomo in più per oltre un’ora, i Reds arrivano all’Emirates Stadium per rimediare al risultato dell’andata e guadagnarsi il diritto di sfidare il Chelsea a Wembley. Il perentorio tre a zero rifilato al Brentford in campionato ha permesso a Henderson e soci di ripartire di slancio e superare il Chelsea la secondo posto, candidandosi così a vera antagonista del Manchester City, che resta virtualmente irraggiungibile.
Il Liverpool non vince la League Cup dal 2012, quando aveva sconfitto il Cardiff City ai rigori, e ha perso l’ultima finale disputata, nel 2016 contro il Manchester City, ancora ai calci di rigore. Di quella squadra, presa in mano da Klopp quattro mesi prima della partita, oggi restano solo Henderson, Firmino, Origi e Milner.
Pochi i dubbi di formazione per il manager tedesco, che deve rinunciare a Salah, Mané e Keita ma ha il resto della rosa a disposizione, tranne Elliott, ancora convalescente. Probabile che, come all’andata, Klopp mandi in campo il miglior XI possibile, nonostante un’insidiosa trasferta a Selhurst Park domenica pomeriggio.
CASA ARSENAL
Mikel Arteta ha fatto la conta? Quanti siamo?
Dopo il rinvio del derby contro il Tottenham, il Club è stato investito da un ciclone di critiche per la gestione della propria rosa e nello specifico per le cessioni di Ainsley Maitland-Niles alla Roma e Folarin Balogun al Middlesborough. Oggi, a cinque giorni di distanza, siamo ancora in emergenza e le scelte di formazione non saranno esattamente tali per Mikel Arteta, che dovrà arrangiarsi con quel che passa il convento, ovvero l’infermeria.
Tanti i giocatori da valutare, a cominciare da Martin Ødegaard – ultimo in ordine cronologico ad essere risultato positivo al Covid. Il norvegese sembra essersi allenato regolarmente già mercoledì e potrebbe quindi essere a disposizione. Chi sicuramente non sarà della partita è Granit Xhaka, squalificato a causa dell’espulsione rimediata ad Anfield e quindi indisponibile al pari di Thomas Partey, Nicolas Pépé e Mohamed Elneny, impegnati in coppa d’Africa.
Non ci sarà nemmeno Pierre-Emerick Aubameyang, tornato a Londra per ulteriori accertamenti dopo che sono stati riscontrati lesioni cardiache in seguito all’infezione da Covid, lesioni che fortunatamente sembrano lievi.
IL DUELLO CHIAVE
Occhi puntati sul centrocampo, dove Albert Sambi Lokonga resta l’unico centrocampista di ruolo a disposizione di Mikel Arteta. Il belga, autore di un bel secondo tempo nella gara di andata, dovrà essere bravo a coprire il campo alle spalle delle due mezz’ali e garantire un’uscita sicura e pulita del pallone. Un compito tutt’altro che semplice.
Come all’andata, almeno fino a quando siamo rimasti in parità numerica, Gabiel e Ben White dovranno fare attenzione a non farsi trascinare fuori zona da Firmino, maestro nel creare spazi per gli inserimenti dei compagni.
LA FORMAZIONE
Ramsdale, Tomiyasu, White, Gabriel, Tierney, Sambi Lokonga, Ødegaard, Smith Rowe, Saka, Martinelli, Lacazette.