Parliamo di tattica? Parliamo di tattica.
Non ho ancora capito quanto sia una scelta e quanto un obbligo, resta il fatto che Mikel Arteta ogni tanto ripropone il 4-3-3, anche se con risultati scadenti.
Da buon allievo della scuola guardiolana, il nostro manager potrebbe infatti pensare ad un modulo molto simile a quello del Manchester City, nel quale si viene a formare un bel triangolo a centrocampo, formato da un vertice basso (Rodri) e due mezz’ali in posizione avanzata (de Bruyne e Bernardo Silva, in genere). Sarebbe opportuno definirlo un 4-1-4-1 più che un 4-3-3, a voler essere precisi, ma lo schieramento è quello. Anzi, sarebbe opprtuno parlare di posizioni più che di moduli perché i moduli, si sa, non esistono.
Trasposto sulla nostra rosa attuale, questo modo di stare in campo avrebbe in Martin Ødegaard e Emile Smith Rowe i due elementi più avanzati, mentre davanti alla difesa….ecco che iniziano i problemi.
Granit Xhaka non offre garanzie a livello difensivo, Thomas Partey non mi trasmette abbastanza sicurezza in fase di palleggio, Albert Sambi Lokonga è acerbo e Mohamed Elneny è uno spreco di spazio, qualsiasi sia il ruolo in questione. Senza quel tassello fondamentale, tutta la struttura non regge e la squadra finisce con l’essere spaccata in due tronconi – la difesa e l’attacco.
Eppure questo strano puzzle potrebbe funzionare davvero e permettere a Mikel Arteta di mandare in campo tutti e quattro i giocatori più creativi di cui dispone (Emile Smith Rowe, Martin Ødegaard, Bukayo Saka e Gabriel Martinelli) e soprattutto consentirebbe di avere un centravanti che sia meno legato a compiti di protezione del pallone e gioco spalle alla porta, meno isolato in territorio nemico e più vicino all’area di rigore.
Manca quel benedetto tassello, però.
Recentemente abbiamo rivisto questo schieramento in FA Cup contro il Nottingham Forest, in passato è capitato a più riprese ma quasi mai per scelta, il che mi lascia perplesso circa la volontà di Mikel Arteta di andare in quella direzione. La sola volta in cui il 4-3-3 ha funzionato davvero è stato a Turf Moor, la stagione passata, in occasione della vittoria esterna contro il Burnley. In quel caso è stato Thomas Partey ha giocare da vertice basso e a tirare fuori una delle sue migliori prestazioni con la nostra maglia, tuttavia l’esperimento non hai mai più funzionato così bene.
Anche le voci di mercato che circolano in questi giorni parlano di profili diversi da quello che manca in un ipotetico triangolo di centrocampo: Arthur Melo e Youri Tielemans, in un ipotetico 4-3-3, giocherebbero in posizione più avanzata e sarebbero delle alternative a Emile Smith Rowe e Martin Ødegaard. In un 4-2-3-1, invece, potrebbero giocare al fianco di Thomas Partey (o Granit Xhaka) e aggiungere qualità di palleggio alla nostra manovra.
I casi sono due: o Edu e Mikel Arteta stanno lavorando sottotraccia ad un rinforzo di centrcampo che non ha nulla a che vedere con i nomi che sono usciti fino a qui, oppure questo triangolo non s’ha da fare.